4 gennaio - David Soul
È rimasto sempre legato al ruolo del tenente Ken “Hutch” Hutchinson nel telefilm poliziesco “Starsky & Hutch” che negli anni Settanta raggiunge il successo mondiale, al fianco del collega Paul Michel Glaser. Di origini norvegesi ma nato a Chicago, alla carriera cinematografia affianca quella musicale, e nel 2004 ottiene la cittadinanza britannica. In cattive condizioni di salute da diversi anni, si spegne a 80 anni nella sua casa di Londra.
7 gennaio - Franz Beckenbauer
Dopo l’addio a Gianluca Vialli dello scorso anno, altri 12 mesi iniziano con la commozione per la scomparsa di uno dei grandi del calcio mondiale: il “Kaiser”, difensore ammesso al ristretto circolo dei più talentuosi di ogni tempo grazie ad una classe impareggiabile che l’aveva reso bandiera del Bayern Monaco e della Nazionale tedesca. Muore a 78 anni, lasciando cinque figli avuti da tre mogli diverse.
22 gennaio - Gigi Riva
Passa solo qualche giorno, e arriva la notizia della morte di “Rombo di tuono”, leggendario attaccante diventato uno dei simboli assoluti del calcio italiano del dopoguerra. Forte, veloce, dotato di tecnica e carattere, muore a 79 anni per arresto cardiaco.
29 gennaio - Sandra Milo
Protagonista del cinema italiano degli anni ’60, bellissima e formosa, diventa la musa di Fellini e anni dopo l’amante di Craxi. Simpatica e schietta, si ritaglia il ruolo della (finta) svampita diventando un volto amatissimo della tivù fino a tarda età. Muore a 90 anni, portata via da un tumore ai polmoni.
1 febbraio - Carl Weathers
Nell’immaginario collettivo resterà per sempre “Apollo Creed”, il pugile che sfida per gioco Rocky Balboa fino a cedergli il titolo dei massimi. Ex giocatore di football, si ritira nel 1974 per dedicarsi alla recitazione, che aveva studiato all’università. La prestanza fisica lo spinge verso ruoli nei film d’azione fino all’occasione che cambia la carriera, nel film di debutto di Sylvester Stallone. Si spegne a 76 anni nella sua residenza di Los Angeles: soffriva da tempo di problemi cardiovascolari.
3 febbraio - Vittorio Emanuele di Savoia
Il pretendente al Regno d’Italia che non ha mai regnato, figlio dell’ultimo re Umberto II e di Maria José del Belgio, vive i riflessi di un esilio dorato in Svizzera. Dalla fine degli anni ’70 il suo nome finisce in diversi casi di cronaca che fanno epoca: dal caso dell’omicidio di uno studente tedesco nel porto dell’Isola di Cavallo, in Corsica, all’affiliazione alla Loggia massonica P2, alle inchieste per corruzione, concussione, gioco d’azzardo, falso, sfruttamento della prostituzione e traffico d’armi. Muore a 86 anni nell’ospedale cantonale di Ginevra e viene sepolto nella Basilica di Superga, a Torino.
16 febbraio - Alexei Navalny
Attivista e blogger, per anni impersona un’indomabile spina nel fianco di Putin, di cui è fermo oppositore e accusatore. Nel 2020 sopravvive ad un tentativo di avvelenamento con gas nervino, ma quattro anni dopo non sfugge alla condanna a 9 anni che sconta in un regime particolarmente severo: si spegne dietro le sbarre a 47 anni, ufficialmente per “sindrome da morte improvvisa”.
29 febbraio - Paolo Taviani
Insieme al fratello maggiore Vittorio, ha formato una coppia di registi autori di pellicole “difficili” e scomode, intrise di politica, cronaca e storia. Malato da tempo, muore a Roma a 88 anni.
8 aprile - Peter Higgs
Il “padre” del bosone che porta il suo nome e nel 2013 gli è valso il Nobel: matematico e fisico britannico, membro della “Royal Society”, si è spento a 94 anni a Edimburgo.
9 aprile - Paola Gassman
Primogenita del grande Vittorio, attrice anche lei, in carriera predilige il teatro al cinema, a parte qualche sporadica apparizione in commedie e sceneggiati. Malata da tempo, si spegne a 78 anni nella sua casa di Roma.
10 aprile - O.J. Simpson
Si è portato nella tomba il mistero che per anni ha tormentato l’America: era o non era stato lui a uccidere l’ex moglie Nicole Brown? Malgrado la clamorosa assoluzione al termine di un processo epocale, la fuga a bordo di un Ford Bronco con la polizia alle calcagna resta un momento scolpito nella storia della televisione. Un episodio che segna comunque la fine indecorosa di uno dei più grandi giocatori di football della storia, passato da una lunga militanza con i “Buffalo Bills” alla maglia dei “San Francisco 49ers”. Muore a 76 anni per un cancro alla prostata.
12 aprile - Roberto Cavalli
Fiorentino verace, inventa uno stile volutamente opulento e barocco, zeppo di colori e stampe caleidoscopiche che diventa simbolo della parte più edonistica della moda italiana celebrata nel mondo. Muore nella sua casa di Firenze a 83 anni dopo una lunga malattia.
30 aprile - Paul Auster
Scrittore, saggista, poeta e sceneggiatore statunitense, veniva da una famiglia di ebrei di origine polacca naturalizzati nel proletario New Jersey. Intellettuale impegnato a livello civile e politico, diventa ben presto uno dei protagonisti assoluti della letteratura statunitense contemporanea grazie ad una scrittura diretta e incisiva. Muore a 77 anni per un brutto male che l’aveva colpito anni prima.
17 maggio - Franco Di Mare
Napoletano di nascita, da giornalista inviato nei teatri di guerra racconta per anni attentati e calamità naturali, trasformandosi nel tempo in un conduttore televisivo pacato che diventa un volto fra i più amati dal pubblico. Poche settimane prima della morte compare un’ultima volta in televisione con il sondino al naso spiegando che la malattia gli lasciava ormai poco da vivere. Si spegne a 68 anni nella sua casa di Roma.
1 giugno - Philippe Leroy
Per la generazione dei “boomers” resta Yanez, il fedele compagno di Sandokan nell’omonima serie televisiva del 1976. Francese d’origine, figlio di una famiglia aristocratica, dopo aver abbandonato la carriera militare intraprende la strada artistica lavorando per lo più in Italia. Si spegne a Roma a 93 anni.
11 giugno - Françoise Hardy
Bellissima e inquieta attrice e cantautrice francese dallo stile malinconico, conquista il pubblico con un repertorio declinato sui dubbi, la nostalgia, le domande senza risposta e l’ansia delle relazioni sentimentali. Muore a 80 anni nella sua Parigi, a causa di un male contro cui lottava da oltre vent’anni.
20 giugno - Donald Sutherland
Canadese, nel 2017 riceve il premio Oscar alla carriera per i 180 film interpretati, prestando il suo volto caratteristico a decine di personaggi inquieti, nevrotici e introversi. Diretto dai più grandi registi di ogni tempo, è riuscito a passare dalla commedia alle pellicole impegnate, passando per gialli e polizieschi. Si è spento a 88 anni nella sua casa di Miami.
6 luglio - Pino D’Angiò
L’ultima apparizione, pochi mesi prima della morte, al Festival di Sanremo 2024, quando affianca i “Bnr44” nell’interpretazione di “Ma quale idea”, il suo più grande successo, datato 1980. In realtà, lontano dalle scene non c’era mai stato, componendo numerosi brani per diversi artisti, compresa Mina. Muore a 71 nella sua casa di Formello a causa di un malore.
13 luglio - Shannen Doherty
Insieme al gruppo di attori protagonisti di “Beverly Hills 90210”, diventa una delle attrici cult degli anni Novanta. Alterna la carriera fra cinema e televisione fino al 2015, quando rivela la sua lotta contro un tumore al seno. Una battaglia che decide di rendere pubblica, descrivendo passo dopo passo l’avanzare del male. Si spegne nella sua casa di Malibù a 53 anni.
18 agosto - Alain Delon
Uno degli ultimi grandi attori di un’epoca ormai lontana, attore tormentato e istintivamente portato ad una depressione che strideva con il dono della bellezza assoluta maschile che ha segnato un’epoca. Istrionico, profondo, intenso almeno quanto scontroso e irascibile, gli riesce male il mestiere di padre, e ai figli preferisce di gran lunga i suoi amati cani. Muore a 88 anni nella sua tenuta di Douchy-Mountcorbon, nel dipartimento del Loiret.
26 agosto - Sven-Göran Eriksson
In oltre 40 anni di carriera sulle panchine di mezzo mondo, “Svennis” detiene il titolo di unico allenatore ad aver centrato i “double” (campionato e coppa federale) nello stesso anno in tre diversi Paesi: Svezia, Portogallo e Italia. Il sistema di gioco che preferiva era basato su squadre corte e trame di passaggi che stordivano gli avversari, con gioco a zona e pressing costante sulle fasce. Si spegne a 76 anni a Sunne, la sua città d’origine, un anno dopo aver annunciato la lotta contro un brutto male.
11 settembre - Luca Giurato
Giornalista e conduttore tivù, diventa celebre per le gaffe e la goffagine che trasforma in un marchio di fabbrica che diverte il pubblico e di cui in fondo va fiero. Nel 2010 le ultime apparizioni televisive: muore di infarto a 84 anni a Santa Marinella mentre era in vacanza con la moglie, la giornalista Rai Daniela Vergara.
18 settembre - Totò Schillaci
Gli occhi stralunati delle notti magiche di “Italia 90” resteranno per sempre impressi nella storia del calcio italiano. Figlio della Palermo più popolare e vera, emigra al nord grazie al talento che dimostra in campo: alla mancanza di tecnica sopperisce con forza, velocità e un innato senso del gol. Si spegne a soli 59 anni, portato via da un brutto male.
21 settembre - Paola Marella
Elegante, misurata, raffinata: l’architetta Paola Marella era entrata nel mondo dello spettacolo in punta di piedi, portando in tivù una lunga esperienza come agente immobiliare che le era tornata utile per trasformare la compravendita in diverse serie seguitissime. Si spegne a Milano a 61 anni per le conseguenze di un tumore al seno contro cui lottava da anni.
27 settembre - Maggie Smith
Oltre 70 anni di carriera fra teatro e cinema, impreziositi da due Oscar ma soprattutto da una serie di interpretazioni che le sono valsi l’eternità: la madre superiora in Sister Act”, il ruolo di Minerva McGranitt nella saga di “Harry Potter” e quello di Violet Crawley in “Downton Abbey”. Si è spenta a 89 anni al Westminster Hospital di Chelsea, a Londra.
28 settembre - Kris Kristofferson
Attore e musicista country, figlio di un generale americano, ex fidanzato di Janis Joplin, da ragazzo sposa la protesta e cede all’alcol. Nel 2020 annuncia il ritiro dalle scene: si spegne quattro anni dopo, a 88 anni, nella sua residenza alle Hawaii.
4 ottobre - Lea Pericoli
Stilosa ed elegante tanto sui campi che fuori, rivoluziona il mondo del tennis femminile indossando per prima sui campi gonne cortissime fatte di piume, fiocchi e culotte che ancora oggi sono esposti al Victoria and Albert Museum di Londra. A 40 anni, quando dice addio al tennis, diventa la prima telecronista donna nella storia della televisione italiana. Si è spenta a 89 anni nella sua Milano.
5 ottobre - Sammy Basso
Della sua malattia, la “progenia”, ne aveva fatto una bandiera diventando un personaggio televisivo con l’obiettivo di condividere la conoscenza e promuovere la ricerca scientifica. Muore ad Asolo, in provincia di Treviso, a soli 28 anni.
16 ottobre - Lyam Paine
Diventato celebre quand’era ancora un ragazzino nelle file degli “One Direction”, con lo scioglimento della band era quasi scomparso dalle scene, impegnandosi nelle attività benefiche e di ricerca. Muore improvvisamente a 31 anni in circostanze ancora in parte da chiarire, cadendo dal balcone di un albergo di Buenos Aires.
4 novembre - Quincy Jones
Senza di lui, la musica non sarebbe stata la stessa: leggendario produttore e compositore, in oltre 70 anni di carriera fa incetta di premi ma soprattutto consacra personaggi come Michael Jackson, mettendo la firma su “We are the world”, l’epica canzone-evento diventata l’inno di una generazione. Muore a 91 anni nella sua casa di Bel Air, a Los Angeles.
26 dicembre - Gian Paolo Ormezzano
“Sono un uomo due volte fortunato: la prima perché non sono nato donna in Afghanistan, la seconda perché sono nato a Torino senza diventare tifoso della Juve”. Ironico e iconico giornalista, uno degli ultimi decani dell’arte sottile di raccontare storie di sport. Sfegatato tifoso granata e appassionato di ciclismo, è stato direttore ed editorialista per molti quotidiani, e commentatore televisivo fra i più arguti. Si è spento a 89 anni nella sua abitazione di Torino, a causa di un malore improvviso.
29 dicembre - Jimmy Carter
Se n’è andato a 100 anni esatti il 39esimo presidente degli Stati Uniti, carica che ha ricoperto fra il 1977 ed il 1981, anni difficili e delicati, segnati dalla rivoluzione islamica e dall’invasione russa dell’Afghanistan. Il meglio, secondo gli esperti, non l’ha dato da presente americano ma dopo, quando ha iniziato a impegnarsi in progetti umanitari e diplomatici, tanto da guadagnarsi il Nobel per la Pace nel 2002.