Capita, può succedere, di volare seduti a poca distanza da un bambino che non vuol saperne di stare tranquillo. Le correnti di pensiero, in materia, si dividono in due: da una parte chi ha dei figli, ed è addestrato alla pazienza, dall’altra chi non ne ha, oppure ne ha ma appartengono alla categoria dei bimbi a cui basta un videogioco o un film per stare al proprio posto.
A risolvere la diatriba, di quelle che non avrà mai vincitori e vinti, ci ha provato la “Corendon Airlines”, compagnia aerea di voli non di linea che opera da e verso 165 aeroporti in 65 Paesi, principalmente europei. Fra le varie opzioni upgrade del biglietto, è stata annunciata l’intenzione di aggiungere per la prima volta una sezione dell’aereo rigorosamente vietata ai bambini con meno di 16 anni.
La fase test della “Adults Only”, la zona inibita ai bambini, divisa con una paratia o una tenda e individuata nella parte anteriore del velivolo, debutterà a novembre sui voli fra Amsterdam e Curaçao, nazione costitutiva caraibica dei Paesi Bassi, con un sovraprezzo di 45 euro.
Per evitare polemiche, la compagnia si è affrettata a specificare che l’iniziativa si rivolge tanto a chi spera di trovare in aereo qualche momento di relax e silenzio, ma anche alle famiglie stesse di bambini piccoli, spesso costrette a concitate opere di persuasione per tentare di calmare i figli.
Qualcuno fa notare che per quanto grande possa essere l’aereo e spessa la linea di separazione, difficilmente il pianto a dirotto di un bambino potrebbe non essere percepito, altri che si tratti di una semplice campagna marketing per garantire visibilità alla compagnia, ma non manca chi è convinto che l’idea possa avere un mercato, come confermato da un sondaggio di “Newsweek” secondo cui il 60% dei viaggiatori abituali interpellati sarebbe molto favorevole alla presenza di aree senza bambini su aerei e treni.
I precedenti in materia non mancano. La “Scoot”, compagnia low cost di Singapore, offre da anni posti a bordo “kid-free”, così come la “Malaysia Airline”, che ha scelto di inibire la parte anteriore degli A380 ai minori di 12 anni, a meno che il numero di bimbi nel ponte inferiore sia troppo alto. “AirAsia X” ha istituito da tempo una “Quiet Zone” sui voli transoceanici, mentre “TUI”, “Transavia” e “KLM” avrebbero allo studio formule simili.