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Li ricorderemo a lungo questi anni, sospesi fra timori di guerre che per fortuna non esplodono come potrebbero, ma se mai lo facessero sarebbero dolori per tutti, da chi si becca i missili a chi li sgancia.

Ma anche in un mondo che vive di paure, c’è chi pensa a come trasformare l’eventuale “day after” in un business ancora più esclusivo, qualcosa che al momento possono permettersi solo quelli davvero ricchi. Il riferimento è ad uno sparuto drappello di miliardari che sono un po’ il target di riferimento della “SAFE”, acronimo di “Strategically Armored & Fortified Environments”, un’azienda specializzata nella progettazione di abitazioni lussuosissime e dotabili di ogni possibile capriccio, dalla pista di F1 ai laghi interni, ma soprattutto a prova di bombardamento nucleare improvviso.

Ed è proprio con l’alzarsi della minaccia di un possibile conflitto atomico che la SAFE ha pensato di dare fondo alla fantasia, dando il via al cantiere di “AERIE”, il primo bunker post-apocalisse. Il primo villaggio dei ricchi sopravvissuti sta sorgendo in Virginia, a poca distanza da Washington DC, la capitale statunitense, e se il destino lo permetterà, dovrebbe essere inaugurato entro il prossimo anno.

Arredati con gusto utilizzando materiali pregiati, ogni appartamento è stato studiato per non ricordare agli ospiti che si trovano nel sottosuolo, sotto qualche decina di metri di terra, mentre nelle parti comuni non mancheranno bowling, piscine, ospedali, ristoranti stellati, cinema, teatri, casinò, parrucchieri e visagisti. Inutile aggiungere che ogni suite antiatomica è già stata venduta, prenotata o opzionata versando una parte dei 500 milioni di dollari necessari al momento del rogito.

Ma non tutto è perduto, calma, perché quello di Washington è solo l’inizio: il vero progetto a cui sta lavorando la SAFE va ben oltre e prevede di creare 1000 complessi di bunker sotterranei in almeno 50 capitale americane. Veri quartieri dotati di ogni confort, da cui i vipponi ospiti potranno godersi lo spettacolo di arte varia del pianeta che evapora.

In realtà, negli States aziende come SAFE lavorano da tempo per accontentare le richieste di celebrità, che al di sotto delle proprie residenze ufficiali hanno chiesto di creare un bunker fortezza da cui aspettare che il peggio sia passato. E diverse sono le star che nel giardino di casa hanno da tempo nascosto l’ingresso al tunnel segreto: fra i tanti Kim Kardashian, Mark Zuckerberg e Tom Cruise.