La data e l’ora sono stabilite da parecchio tempo: domenica aprile, ore 15 locali. In quel momento, tutti gli smartphone e i tablet del Regno Unito suoneranno all’unisono per 10 secondi.
Si tratta di un test, il primo su grande scala, di un nuovo sistema di allerta per la popolazione ideato dal governo per avvisare la popolazione di disastri imminenti o eventi gravi e pericolosi.
Ma temendo un’ondata di panico, da settimane giornali, televisioni, radio e web ripetono incessanti che non sarà necessario fare nulla: si tratta esclusivamente di un esperimento, per cui non è necessario cercare rifugio o fare testamento scrivendo sul primo foglietto di carta trovato in borsa.
La fase di test nazionale, preceduta da alcune zone campione dove il sistema è stato tarato, è la risposta del governo alle critiche per la confusa gestione delle fasi iniziali della pandemia da Covid, che aveva lasciato la popolazione in balia di informazioni che allora raccontavano tutto e il contrario di tutto, nel silenzio imbarazzante del governo dell’allora premier Boris Johnson, troppo impegnato a gestire le sue festicciole private, dicono i maligni.
L’allarme raggiungerà qualsiasi dispositivo, con segnale 4 o 5G, e anche se silenziato, emettendo un suono simile alla sirena dei mezzi di soccorso, accompagnato da una vibrazione, mentre sullo schermo comparirà un messaggio: “Questo è un test di Emergency Alerts, il nuovo servizio del governo del Regno unito che vi avvertirà se dovesse esserci un’emergenza mortale nelle vicinanze. In caso di vera emergenza seguite le istruzioni che vi verranno fornite nel messaggio per proteggere voi e gli altri. Questo è solo un test. Non dovete fare nulla”.
Quasi scontato che se per qualcuno l’impegno del governo è lodevole, visto che i disastri climatici ormai sono all’ordine del giorno, mentre per altri si tratta di una supercazzola senza alcun valore, se non di propaganda elettorale a buon prezzo.
Gli arcigni quotidiani inglesi in prima fila, oltre a chiedersi il senso del rischio di scatenare il panico per le strade di tutto il Regno Unito soprattutto fra gli anziani, hanno lanciato addirittura dei sondaggi lanciandosi in accuse verticali, a cominciare dal “Daily Mail”, che in prima pagina chiede: “Quale genio ha pensato che fosse una buona idea terrorizzare il paese alle 3 di domenica?”.
Altri ricordano che iniziative simili sono già state messe a punto negli Stati Uniti, in Canada, Giappone e nei Paesi Bassi, e nessuno si è lamentato così tanto come gli anglosassoni.
Il sito ufficiale Gov.UK, tenta di togliere ogni dubbio e rassicurare la popolazione: “Il Governo ha collaborato con i servizi di emergenza e organizzazioni come la Football Association e la London Marathon per garantire che il test abbia un impatto minimo sui principali eventi che si svolgeranno il giorno stesso. In ogni fase, abbiamo informato organizzazioni e gli enti di beneficenza che rappresentano le persone più vulnerabili per assicurarsi che non subiscano ripercussioni negative”.
“L’allarme – precisa ancora il sito - sarà utilizzato molto raramente: verrà inviato solo in caso di rischio per la vita delle persone, come per inondazioni, incendi e condizioni metereologiche estreme, quindi la maggior parte dei cittadini potrebbe non ricevere un avviso per mesi o anni. Gli avvisi si basano sulla posizione attuale di ogni utente, e non sul luogo di residenza o di lavoro. Nel momento in cui si riceve un avviso, occorre interrompere l’attività e seguire le istruzioni contenute nell’avviso stesso”.