Sabato 21 giugno 2025 riapre al pubblico il Museo regionale dell’Emigrazione dei Piemontesi nel Mondo di Frossasco (TO), in piazza Donatori di Sangue 1.
L'annuncio è avvenuto durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo allestimento, alla presenza delle autorità.
Chiuso dal settembre 2022, il Museo riapre ufficialmente al pubblico dalle ore 10 alle 18 di sabato 21 giugno, e per tutti i sabati successivi e negli altri giorni su prenotazione (emigrazionepiemontesemuseo@gmail.com oppure tel. 0121-1976082). I visitatori potranno apprezzare nuovamente il vasto patrimonio documentale e materiale prevalentemente raccolto dall’Associazione Piemontesi nel Mondo in decenni di rapporti e contatti con istituzioni e piemontesi all’estero. Si tratta di bibliografie, statistiche, documenti, relazioni, inchieste e monografie, saggistica, tesi di laurea e di dottorato, memorialistica e letteratura, atti di convegni e seminari, lavori nelle scuole, materiale fotografico e storico, oggetti appartenuti a migranti piemontesi.
La zona espositiva è sempre al piano terra dell’edificio, mentre al piano superiore rimane aperta la biblioteca.
I lavori di riqualificazione sono stati finanziati con contributi per complessivi 154mila euro, di cui 100 mila dal Fondo Unico Nazionale per il Turismo (metà dalla Regione Piemonte, che ha aggiunto altri 20 mila euro di fondi propri, per totali 70 mila), 23 mila dal Comune di Frossasco e 10 mila circa da fonti private: Fondazione Crt, Lions e Associazione Piemontesi nel Mondo.
Il progetto di riallestimento è stato affidato a Fondazione Torino Musei, con un rinnovamento dell'esposizione permanente. Abbandonata la vecchia cartellonistica, sono stati predisposti degli elementi multimediali, per rendere il percorso museale più interattivo.
Al primo allestimento del Museo regionale dell’Emigrazione dei Piemontesi nel mondo, nel 2006, avevano concorso l’Università di Torino, Facoltà di Economia Dipartimento di Statistica e Matematica Applicata, ricercatori e collezionisti, associazioni ed enti; l’ideazione e gli allestimenti furono affidate all’Azienda Turistica Montagnedoc e curate dal compianto architetto Ezio Giaj, mancato due anni fa. Il nuovo allestimento ha visto il coinvolgimento del Comitato scientifico del Museo (Paola Corti, dell'Università di Torino, Chiara Vangelista, dell'Università di Genova, e Maddalena Tirabassi, del Centro Altreitalie) e Davide Rosso, curatore del progetto museale. La sezione sulle nuove mobilità è stata curata dal Centro Altreitalie, con Alvise Del Pra’ e Maddalena Tirabassi. L’intero allestimento è stato curato da Fondazione Torino Musei e dall’architetto Mario Daudo, dello studio Chorus.
La riapertura del Museo rappresenta un momento significativo per la comunità di Frossasco e per tutti coloro che sono interessati alla storia e alle dinamiche dell’emigrazione piemontese, offrendo nuovi spunti di riflessione sul passato e sul presente.
Il Museo vuole essere un luogo di documentazione, memoria, analisi del fenomeno migratorio di ieri e di oggi in tutta la sua complessità. Punto di partenza è la storia della migrazione delle centinaia e centinaia di migliaia di cittadini che lasciarono la terra piemontese per cercare altrove il proprio futuro. Dallo studio di questo primo, fondativo elemento, il campo di azione si è nel tempo allargato allo studio ed all’analisi dei flussi migratori verso il Piemonte oltre che all’attuale, nuovo esodo di migliaia di giovani Piemontesi che cercano fortuna all’estero.