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Le auto a guida autonoma sono il futuro: ormai è deciso da tempo. Ma questo non toglie all’arrivo di alcuni problemi che iniziano a farsi sentire in quelle parti del mondo scelte per fare da area test ad una tecnologia destinata ad invadere il pianeta.

Con i veicoli autonomi, dicono gli esperti, i vantaggi per il traffico sarebbero evidenti grazie alla capacità di dialogo fra i veicoli stessi, oltre che con le infrastrutture stradali come semafori, incroci, rotonde, vie preferenziali. Resta da capire in caso di incidente, che al momento può ancora succedere, su chi cada la responsabilità, visto che alla guida non c’è nessuno e di fatto la colpa andrebbe divisa equamente fra l’intestatario, l’azienda che ha prodotto l’auto e quella che ha realizzato il software. Basta già questo, per capire che sarebbe un casino di proporzioni epiche.

Ma qualcuno, come accennato, delle self-driving cars ne avrebbe già abbastanza. È il caso che sta scuotendo in queste settimane San Francisco, la città californiana patria di ogni libertà possibile fin dagli anni ’60, dove complice la vicinanza con la Silicon Valley, oggi è diventata una delle metropoli con la più alta densità di auto a guida autonoma in circolazione. Un’invasione di auto “fantasma” che sta creando problemi e inizia a scatenare la reazione degli abitanti dopo alcuni episodi che hanno fatto l’effetto goccia finale ad un vaso pronto a tracimare.

Una vettura a guida autonoma qualche giorno fa ha travolto un cagnolino che sensori e telecamere integrate non avevano individuato. Un’altra è finita contro un autobus zeppo di gente e un’altra ancora, non capendo la gravità della situazione, ha intralciato un intervento di soccorso dei vigili del fuoco.

Per gli abitanti quanto basta per alzare la voce e l’immediato ritiro di ogni self-driving car fin quando non saranno in grado di evitare i problemi, invece di crearli.

Senza contare che, ovviamente, le self-driving car non sono multabili in caso di infrazione, al contrario del genere umano e che il sindaco della città, insensibile ai primi echi della protesta, aveva appena annunciato in mod trionfale il via libera dal 13 luglio a due compagnie di taxi autonomi, la “Waymo” e la “Cruise”

Così, da giorni, sui social più diffusi sono comparse le immagini di una protesta silenziosa diventata virale: attaccare un cono stradale sul cofano delle auto che guidano da sole. Un modo per ridicolizzarle ma soprattutto per avvisare i cittadini del passaggio di un’auto fantasma: una sorta di allarme, perché in caso di investimento o incidente, nessuno pagherà.