La leggenda dei Beatles, per quanto poco sia durata prima che i quattro iniziassero a litigare, è disseminata di curiosità, aneddoti e racconti che dal 1970, anno di scioglimento della band ad oggi, non hanno mai smesso di mantenere vivo il successo. Loro malgrado.
Fra le tante, una delle più tenere è la storia di una fotografia scattata da Ringo Starr nel febbraio del 1964, quando i Beatles sbarcano per la prima volta negli Stati Uniti: sono i primi artisti britannici a sfondare nel difficile mercato discografico americano e l’attesa è enorme. Quando atterrano, l’aeroporto JFK di New York è letteralmente sotto assedio: 4000 fan e oltre 200 giornalisti sono accorsi da tutte le parti per vedere i “Fab Four” dal vivo.
Quel giorno, fra cordoni di polizia e ragazzine urlanti ovunque, John, Paul, George, Ringo e il loro manager Brian Epstein salgono su quattro limousine diverse dai vetri oscurati che hanno il compito di portarli in città.
Sul Washington bridge, ponte della Van Wyck Expressway, le limousine sono affiancate da una Chevrolet Impala: dai finestrini un gruppo di ragazzi urla e si sbraccia. Ringo abbassa il finestrino e loro lo implorano di aiutarli perché i biglietti per il concerto dei Beatles erano esauriti da mesi. Starr risponde di non poter fare nulla, li saluta e tira su il finestrino dopo aver scattato una fotografia.
Nulla sarebbe stato, se nel 2013 lo stesso Ringo Starr non avesse deciso di dare alle stampe “Photograph”, un libro autobiografico zeppo di immagini mai viste prima, l’ennesimo inedito nella storia dei Beatles destinato a far impazzire i fan.
Si tratta di 240 fotografie che ripercorrono la sua vita, ma anche e soprattutto gli indimenticabili anni trascorsi al fianco dei Beatles, quando neanche loro si rendevano conto dell’impatto che avrebbero avuto nella storia della musica mondiale. Ringo, appassionato di fotografia, scattava ritraendo tutto ciò che lo ispirava, senza pensare ad un domani, e mezzo secolo dopo, per puro caso, mentre cercava materiale per una mostra sulla band, aveva ritrovato una scatola piena di negativi che pensava di aver smarrito per sempre.
Fra le foto che compaiono nel libro, anche quella con i cinque giovani fan americani sulla Chevrolet Impala. Anzi, quando il tour promozionale per l’uscita del volume tocca gli Stati Uniti, Ringo lancia un appello attraverso le pagine del quotidiano “USA Today”: se qualcuno riconosce questi cinque ex ragazzi li avvisi, perché Ringo Starr avrebbe piacere di vederli e conoscerli di persona.
In un amen, la voce raggiunge Gary Van Deursen, quel giorno al volante della Chevrolet, al suo fianco Bob Toth, mentre sul sedile posteriore Suzanne Ryot, Charlie Schwartz, Arlene Norbe e Matt Blender, l’unico del gruppo che non c’è più. Sono ex compagni di classe della “Fair Lawn High School” del New Jersey, dove alcuni di loro vivono ancora oggi, e quel giorno avevano “marinato” la scuola per vedere i Beatles, rimediando una sospensione di tre giorni.
“Mentre tornavamo a casa ci ha sorpassato una limousine, poi un’altra, poi un’altra e un’altra ancora: abbiamo capito che ogni membro della band viaggiava su una limo separata. Nell’ultima c’erano Ringo Starr e un reporter, anche se in quel momento non lo sapevamo”.
“Ho sempre pensato che fosse un grande foto – ha replicato Ringo – i sorrisi e le espressioni di quei ragazzi erano sinceri e fantastici. Così, dopo più di mezzo secolo volevo ringraziarli di persona e scusarmi se non ero riuscito a trovare loro dei biglietti per quella sera”.
Il piccolo gruppo di ultrassantenni si è riunito prima a Las Vegas, dove Ringo stava allestendo una mostra con le sue foto e aveva in programma un concerto, e quindi a New York, negli studi del “Today Show” della NBC. Fra lacrime, ricordi e abbracci gli ex ragazzi del Washington bridge hanno scoperto scoprono di essere entrati nella leggenda dei Beatles. Anche se per un istante solo.