Mercoledì 6 dicembre alle ore 17, presso la “Biblioteca Movimente” di Chivasso, si inaugura la mostra fotografica “Legends: storie, miti e leggende del Canavese”, che rimarrà aperta al pubblico dal giorno successivo, giovedì 7, fino a mercoledì 20 dicembre negli orari di apertura della biblioteca, e prevederà due presentazioni di libri in tema con la mostra.
Saranno esposte 10 fotografie, una per ogni luogo canavesano interessato dalla presenza di una storia, mito o leggenda. La collezione fotografica è stata realizzata da Sergio Bertani, con la curatela di Sabrina Sottile, secondo cui: “È convinzione che in ogni epoca del passato le storie, i miti, e le leggende sono state parte integrante ed essenziale del corredo di tradizioni e conoscenze appartenente ad ogni popolo della terra, contribuendo a costruirne la memoria collettiva, le radici ed il senso di attaccamento al proprio territorio. Anche oggi, nell’epoca del digitale, della globalizzazione e del processo di spersonalizzazione della società contemporanea, riconoscere l’importanza delle tradizioni e della cultura del passato e saperle valorizzare e diffondere diventa non solo un atto dovuto, ma un’esigenza che porta l’identità di ogni individuo, a identificarsi con la comunità di appartenenza. Il presente progetto, dunque, se da un lato intende proporre un percorso esperienziale volto ad esaltare il valore della narrazione come strumento di riconoscimento sociale, dall’altro pone l’accento su un patrimonio ricco di cultura, tradizione e tesori architettonici appartenenti ad un territorio tutto da scoprire”.
Barone Canavese
Il mito della grande fabbrica incompiuta - Castello di Barone Canavese
Il mito narra di una coppia, Beatrice e Guglielmo, che viveva nel proprio “castello incompiuto”, con mura di mattoni che si innalzavano a metà della loro altezza. Un giorno il Re propose di costruire il castello a sue spese, ma la coppia rifiutò per preservare la propria felicità e indipendenza. Il mito rimarca l’importanza dei valori della libertà e della dignità personale, che non si dovrebbero mai né svendere, né perdere di vista.
Chivasso
La leggenda del guardiano delle acque di Chivasso - Canale Cavour
Si dice che il fantasma del guardiano del Canale di Cavour continui ancora oggi a vegliare sulle acque che attraversano la cittadina canavese ed i territori attigui: veglia per proteggere il benessere economico dei suoi abitanti che, per questo, continuano a ringraziarlo ed a celebrarlo.
Forno Canavese
La storia del Mulino Val
Giuseppe Val era un uomo che aveva perso tragicamente in un incidente stradale il suo giovane figlio Luca, grande appassionato di mulini a vento. Per ricordare il figlio, Giuseppe decise di costruire un grande mulino a vento e presto, la storia del Mulino di Val, che ancora oggi svetta nei pressi di Forno Canavese, si diffuse a macchia d’olio, richiamando visitatori e turisti provenienti da ogni luogo, solo per poterlo ammirare da vicino.
Montalto Dora
La leggenda degli amanti del Castello
Si narra che nel Castello di Montalto Dora, ci siano due fantasmi che appaiono e scompaiono nelle notti di plenilunio. Due amanti, Leonora e Gualfredo che, a causa delle inimicizie tra le rispettive famiglie, furono ostacolati nell’unione ed in seguito raggiunti dalla morte. Oggi i due amanti aleggiano nei pressi del lago sotto al Castello, abbracciati e felici come al tempo del loro giovane amore.
Montestrutto (Settimo Vittone)
La storia del Castello
Un antico castello ottocentesco in stato di abbandono venne ristrutturato da un ricco americano che lo trasformò nella sua dimora estiva, facendolo diventare sede di feste, concerti e spettacoli teatrali che attiravano visitatori da tutto il mondo. Ancora oggi, questa antica dimora che sorge silenziosa sulla sommità di un promontorio roccioso, rimane un luogo magico dove, durante il tramonto, al passaggio di “stormi di uccelli neri”, è ancora possibile sentire echeggiare voci e suoni di feste passate.
Pont Canavese
La leggenda del Magnin - Torre Ferranda
Un antico paese canavesano, circondato dalle montagne, possedeva due possenti torri, la Torre Ferranda e la Torre Tellaria, costruite in epoca medioevale a difesa della popolazione di quelle terre. Collegate da passaggi sotterranei, le due torri ospitavano una popolazione di gnomi e folletti che, ancora oggi, si dice escano di notte per fare dispetti o regalare caramelle ai bambini più buoni.
Rivara
La storia della masca del Castello
La storia delle “masche”, come vengono chiamate le streghe nel dialetto piemontese, è stata una pagina oscura e spaventosa del passato, che ispirò tante persecuzioni nel XV secolo. Il Castello di Rivara divenne la sede di uno dei più temuti tribunali dell’inquisizione di tutta la regione. Betta, figlia della cuoca del Signore del castello, che amava studiare medicina e aveva appreso alcuni rimedi per curare i mali di stagione, venne presto additata come strega del villaggio e destinata al rogo. Ancora oggi, la bella fanciulla vaga assorta nel meraviglioso parco del castello.
San Giorgio Canavese
La storia di Teresa Belloc - Villa Malfatti
Villa Malfatti fu costruita all’inizio dell’Ottocento dalla cantante lirica Teresa Belloc e acquistata nel 1888 da un Barone trentino, che non ne modificò mai alcun particolare. Sotto la terrazza inferiore si apre un grande atrio nel quale campeggia la frase latina “Amphion Thebes Theresia Villam”. Con queste parole, richiamando metaforicamente il mito di Anfione, che con il suono della lira posizionò i mattoni per erigere il muro di Tebe, la Belloc volle immortalare la costruzione della sua dimora, avvenuta grazie al successo acquisito dalla sua voce di grande interprete rossiniana.
Sant’Anna Boschi (Castellamonte)
La leggenda del tesoro nascosto – I Castelletti
Nel cuore del Canavese sorge Sant’Anna Boschi, frazione di Castellamonte, una terra particolare costituita da un’ossatura di roccia compatta che, in epoca preistorica, doveva essere stata una scogliera allungata in mezzo al mare. I “Castelletti” erano abitati da una tribù antica e saggia, i Salassi. Alla notizia dell’imminente attacco da parte dell’esercito romano, il loro tesoro fu nascosto sulle colline. Chiunque l’avesse trovato avrebbe potuto cambiare il destino del mondo. Ma nessuno lo trovò mai.
Sparone
La storia della Rocca e di Re Arduino
La Rocca di Sparone fu sede e rifugio dell’esercito di Re d’Arduino che, nel 1004, resistette vittoriosamente all’assedio di Enrico II° di Germania. Fu distrutta durante le lotte fra i Cesariani ed i Francesi e oggi i ruderi sono raggiungibili a piedi e visitati. E c’è chi giura che, nelle sere d’autunno, sia possibile scorgere il fantasma del mitico primo Re d’Italia vagare con lo sguardo fiero e la spada sguainata.
Per informazioni: dottoressa Sabrina Sottile - Presidente associazione culturale no profit “Sabrina Sottile eventi d’arte” - Via Massena 53 Torino. Contatti: sab.sot@alice.it - 333 780 37 92 - www.legends2023.it.
Mercoledì 6 dicembre alle ore 17, presso la “Biblioteca Movimente” di Chivasso, si inaugura la mostra fotografica “Legends: storie, miti e leggende del Canavese”, che rimarrà aperta al pubblico dal giorno successivo, giovedì 7, fino a mercoledì 20 dicembre negli orari di apertura della biblioteca, e prevederà due presentazioni di libri in tema con la mostra.
Saranno esposte 10 fotografie, una per ogni luogo canavesano interessato dalla presenza di una storia, mito o leggenda. La collezione fotografica è stata realizzata da Sergio Bertani, con la curatela di Sabrina Sottile, secondo cui: “È convinzione che in ogni epoca del passato le storie, i miti, e le leggende sono state parte integrante ed essenziale del corredo di tradizioni e conoscenze appartenente ad ogni popolo della terra, contribuendo a costruirne la memoria collettiva, le radici ed il senso di attaccamento al proprio territorio. Anche oggi, nell’epoca del digitale, della globalizzazione e del processo di spersonalizzazione della società contemporanea, riconoscere l’importanza delle tradizioni e della cultura del passato e saperle valorizzare e diffondere diventa non solo un atto dovuto, ma un’esigenza che porta l’identità di ogni individuo, a identificarsi con la comunità di appartenenza. Il presente progetto, dunque, se da un lato intende proporre un percorso esperienziale volto ad esaltare il valore della narrazione come strumento di riconoscimento sociale, dall’altro pone l’accento su un patrimonio ricco di cultura, tradizione e tesori architettonici appartenenti ad un territorio tutto da scoprire”.
Barone Canavese
Il mito della grande fabbrica incompiuta - Castello di Barone Canavese
Il mito narra di una coppia, Beatrice e Guglielmo, che viveva nel proprio “castello incompiuto”, con mura di mattoni che si innalzavano a metà della loro altezza. Un giorno il Re propose di costruire il castello a sue spese, ma la coppia rifiutò per preservare la propria felicità e indipendenza. Il mito rimarca l’importanza dei valori della libertà e della dignità personale, che non si dovrebbero mai né svendere, né perdere di vista.
Chivasso
La leggenda del guardiano delle acque di Chivasso - Canale Cavour
Si dice che il fantasma del guardiano del Canale di Cavour continui ancora oggi a vegliare sulle acque che attraversano la cittadina canavese ed i territori attigui: veglia per proteggere il benessere economico dei suoi abitanti che, per questo, continuano a ringraziarlo ed a celebrarlo.
Forno Canavese
La storia del Mulino Val
Giuseppe Val era un uomo che aveva perso tragicamente in un incidente stradale il suo giovane figlio Luca, grande appassionato di mulini a vento. Per ricordare il figlio, Giuseppe decise di costruire un grande mulino a vento e presto, la storia del Mulino di Val, che ancora oggi svetta nei pressi di Forno Canavese, si diffuse a macchia d’olio, richiamando visitatori e turisti provenienti da ogni luogo, solo per poterlo ammirare da vicino.
Montalto Dora
La leggenda degli amanti del Castello
Si narra che nel Castello di Montalto Dora, ci siano due fantasmi che appaiono e scompaiono nelle notti di plenilunio. Due amanti, Leonora e Gualfredo che, a causa delle inimicizie tra le rispettive famiglie, furono ostacolati nell’unione ed in seguito raggiunti dalla morte. Oggi i due amanti aleggiano nei pressi del lago sotto al Castello, abbracciati e felici come al tempo del loro giovane amore.
Montestrutto (Settimo Vittone)
La storia del Castello
Un antico castello ottocentesco in stato di abbandono venne ristrutturato da un ricco americano che lo trasformò nella sua dimora estiva, facendolo diventare sede di feste, concerti e spettacoli teatrali che attiravano visitatori da tutto il mondo. Ancora oggi, questa antica dimora che sorge silenziosa sulla sommità di un promontorio roccioso, rimane un luogo magico dove, durante il tramonto, al passaggio di “stormi di uccelli neri”, è ancora possibile sentire echeggiare voci e suoni di feste passate.
Pont Canavese
La leggenda del Magnin - Torre Ferranda
Un antico paese canavesano, circondato dalle montagne, possedeva due possenti torri, la Torre Ferranda e la Torre Tellaria, costruite in epoca medioevale a difesa della popolazione di quelle terre. Collegate da passaggi sotterranei, le due torri ospitavano una popolazione di gnomi e folletti che, ancora oggi, si dice escano di notte per fare dispetti o regalare caramelle ai bambini più buoni.
Rivara
La storia della masca del Castello
La storia delle “masche”, come vengono chiamate le streghe nel dialetto piemontese, è stata una pagina oscura e spaventosa del passato, che ispirò tante persecuzioni nel XV secolo. Il Castello di Rivara divenne la sede di uno dei più temuti tribunali dell’inquisizione di tutta la regione. Betta, figlia della cuoca del Signore del castello, che amava studiare medicina e aveva appreso alcuni rimedi per curare i mali di stagione, venne presto additata come strega del villaggio e destinata al rogo. Ancora oggi, la bella fanciulla vaga assorta nel meraviglioso parco del castello.
San Giorgio Canavese
La storia di Teresa Belloc - Villa Malfatti
Villa Malfatti fu costruita all’inizio dell’Ottocento dalla cantante lirica Teresa Belloc e acquistata nel 1888 da un Barone trentino, che non ne modificò mai alcun particolare. Sotto la terrazza inferiore si apre un grande atrio nel quale campeggia la frase latina “Amphion Thebes Theresia Villam”. Con queste parole, richiamando metaforicamente il mito di Anfione, che con il suono della lira posizionò i mattoni per erigere il muro di Tebe, la Belloc volle immortalare la costruzione della sua dimora, avvenuta grazie al successo acquisito dalla sua voce di grande interprete rossiniana.
Sant’Anna Boschi (Castellamonte)
La leggenda del tesoro nascosto – I Castelletti
Nel cuore del Canavese sorge Sant’Anna Boschi, frazione di Castellamonte, una terra particolare costituita da un’ossatura di roccia compatta che, in epoca preistorica, doveva essere stata una scogliera allungata in mezzo al mare. I “Castelletti” erano abitati da una tribù antica e saggia, i Salassi. Alla notizia dell’imminente attacco da parte dell’esercito romano, il loro tesoro fu nascosto sulle colline. Chiunque l’avesse trovato avrebbe potuto cambiare il destino del mondo. Ma nessuno lo trovò mai.
Sparone
La storia della Rocca e di Re Arduino
La Rocca di Sparone fu sede e rifugio dell’esercito di Re d’Arduino che, nel 1004, resistette vittoriosamente all’assedio di Enrico II° di Germania. Fu distrutta durante le lotte fra i Cesariani ed i Francesi e oggi i ruderi sono raggiungibili a piedi e visitati. E c’è chi giura che, nelle sere d’autunno, sia possibile scorgere il fantasma del mitico primo Re d’Italia vagare con lo sguardo fiero e la spada sguainata.
Per informazioni: dottoressa Sabrina Sottile - Presidente associazione culturale no profit “Sabrina Sottile eventi d’arte” - Via Massena 53 Torino. Contatti: sab.sot@alice.it - 333 780 37 92 - www.legends2023.it.