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Prima ancora dell’intelligenza artificiale, considerata la minaccia per un bel po’ di mestieri, a cambiare i destini del mondo saranno le stampanti in 3D: dalle protesi dei dentisti ai progetti degli architetti, dal cibo ai soprammobili, quasi tutto è ormai stampabile in casa, senza grossi sforzi.

Ma un altro confine è stato infranto, e da qui in poi è leciti aspettarsi di tutto. La “Bar.On”, una startup belga, ha appena svelato la prima stampante molecolare al mondo che permette di creare la birra in casa, mandando in soffitta per sempre le antiche ricette artigianali dei frati, frutto di sapienza e dei lunghi tempi di attesa della fermentazione.

In pratica un apparecchio in grado di estrarre i compositi da cui dipendono aroma e sapore, ordinati in piccole cartucce che mescolate a semplice acqua del rubinetto ed etanolo nelle misure giuste, ricreano in pochi istanti qualsiasi tipo di birra, compresa quella analcolica. Ma nulla vieta di sperimentare liberamente fino ad ottenere la propria birra. Le possibilità sono infinite: dalla modifica del sapore alla creazione di qualcosa di completamente nuovo, assicurano gli ideatori.

Per la Bar.On, che ha raccolto 1,8 milioni di euro per sviluppare il progetto, si tratta di una novità che va incontro per cominciare alle necessità ambientali di fronte ai cambiamenti climatici, per ridurre l’impronta di carbonio e soprattutto la lunga filiera della birra, fatta di imballaggi, magazzini di stoccaggio e trasporti dall’alto potenziale inquinante.

La reingegnerizzazione della birra a livello molecolare richiede una profonda competenza scientifica. Ecco perché i fondatori della Bar.On, Dirk Standaert e Valentijn Destoop hanno collaborato con il professor Kevin Verstrepen del VIB/KU, l’Università Cattolica di Lovanio, una delle capitali belghe della birra. Un vero esperto di birra partito da ricerche sulla varietà belga, sul processo di fermentazione e i composti aromatici formulando numerose ricette per birrifici di fama mondiale e autore di una vera enciclopedia sulla birra: “Belgian Beer - Tested and Tasted”. L’ampia conoscenza del laboratorio sulla correlazione tra la composizione e il gusto della birra è servita come base per la birra molecolare di Bar.on.

La tecnologia di miscelazione offre un’ampia gamma di opzioni ai consumatori a casa, al settore alberghiero e persino ai produttori di birra. Ma ben sapendo che gli amanti della birra potrebbero nutrire seri dubbi su quella molecolare, i fondatori di Bar.On assicurano che ogni varietà disponibile è stata accuratamente testata, degustata alla cieca e apprezzata da esperti professionisti della birra.

E per chi è ancora scettico, la prossima estate l’azieanda belga ha in programma di partecipare a fiere, eventi e festival in tutta Europa, in cui far provare di persona la “One Tap Pro”, una versione di birra destinata per pub e bar attualmente in fase di sviluppo, appositamente creata per essere messa alla prova con il palato dei veri bevitori, quelli che alla birra non fanno sconti.