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Lo sanno tutti: mangiare una sola patatina presa dal sacchetto e poi smettere è praticamente impossibile. I cibi industriali, soprattutto snack, cioccolatini e biscotti, racchiudono qualcosa di irresistibile che spinge ad andare avanti, ancora e ancora, almeno fin quando il sacchetto, la scatola o la ciotola sono vuoti.

Per togliere il senso di colpa in quanti si riconoscono in tutto questo basta spiegare che non è questione di mancanza di volontà, ma il risultato studiato a tavolino di una precisa strategia progettuale: il “Bliss point”, ovvero il punto di beatitudine.

Si tratta di un dosaggio perfetto di sale, zucchero e grassi, elementi che scatenano un senso di soddisfazione immediato, la goduria: sensazione che colpisce gli adulti, ma si esalta addirittura nei bambini.

Il primo a parlarne, ormai più di 10 anni fa, era stato Michael Moss, giornalista del “New York Times” autore del libro “Salt Sugar Fat: How the Food Giants Hooked Us” in cui svelava l’arte sottile dei dosaggi utilizzata dall’industria alimentare americana per rendere irresistibili i loro prodotti. Una sorta di droga per la gola e l’organismo intero, indotto a produrre dopamina, l’ormone legato ai meccanismi del piacere della ricompensa. La formula risale agli anni ’90, quando l’esperto di marketing Howard Moskowitz aveva prima teorizzato e poi messo in pratica la formula del bliss point, per creare dipendenza in alcuni cibi.

È vero, con tutti i mali e i rischi che si aggirano in questo mondo, dare fondo ad un sacchetto di patatine non è una colpa così grave, ma un problema c’è: i Bliss point sono cibi ultraprocessati, studiati per soddisfare ma non per nutrire e soprattutto per non saziare, quindi inutili dal punto di vista alimentare, ma utilissimi per dare una mano ai profitti delle industrie.

Il risultato, a lungo andare, può provocare patologie cardiovascolari, diabete, difficoltà digestive e stati infiammatori di diverso tipo e intensità.

Riconoscerli è semplice: fra gli ingredienti, in genere ai primi posti, spiccano zuccheri, sciroppo di glucosio, conservanti, addensanti e insaporitori.