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Scegliere il colore dell’auto nuova è sempre difficile: a parte qualche coraggioso che si butta sui colori pastello più accesi, i numeri dicono che la stragrande maggioranza degli italiani finisce per cadere sempre sulle stesse tonalità: grigio-argento, nero, blu.

Ma giusto per dirne una, quanto sarebbe bello decidere il colore dell’auto ogni nuovo giorno, magari abbinandolo all’umore e alle stagioni? Un bell’azzurro cielo per i giorni estivi, un rosso fuoco per accendere le tonalità dell’autunno, un blu navy per le occasioni importanti.

È proprio pensando a questo, che BMW ha scatenato le proprie truppe di ingegneri attorno ad un progetto chiamato “E-Ink”. La tecnologia, svelata nel corso dello scorso “Consumer Electronic Show” di Las Vegas e annunciata per il prossimo anno, in realtà richiede ancora di un paio di aggiustamenti che hanno costretto il costruttore tedesco a far slittare la data del debutto al 2027.

Da quel che finora è stato svelato, E-Ink è una tecnologia elettroforetica basata su particolare pellicola che riveste la carrozzeria, disseminata da miliardi di microcapsule spesse quanto un capello che racchiudono un fluido trasparente con pigmenti a carica elettrica negativa. Nel corso della dimostrazione, una BMW iX rivestita con la E-Ink aveva la possibilità di cambiare 32 colori diversi mescolandoli anche fra loro, il tutto comandabile attraverso un’app dedicata.

Come svelato dagli stessi vertici BMW, raggiungere il risultato è costato tempo, impegno, fatica e investimenti, una serie di dettagli che lasciano immaginare prezzi non proprio popolari. “La verità è che probabilmente non sarà molto conveniente all'inizio, quindi posso immaginare che si partirà da cliente selezionati e poi spera che si possa diffondere”, ha spiegato Stella Clarke, responsabile dell’innovazione BMW.

In realtà, al di là dei capricci personali, le opportunità offerte da E-Ink sarebbero moltissime, a cominciare da quella di trasformare la carrozzeria in un pannello variabile che indica la disponibilità di posto su taxi o mezzi pubblici, trasformarsi in segnalatore luminoso o addirittura fungere da scudo termico contro sole e freddo.

Ma anche in questo caso, i problemi da risolvere non mancano: primo fra tutti la necessità di cambiare le regole che obbligano a indicare sul libretto di circolazione la tinta dell’auto. Secondo, scendendo più nel tecnico, molti si chiedono quanto il liquido “magico” sia resistente agli sbalzi di temperature e all’urto con sassolini e detriti sollevati dalle altre auto, proseguendo poi con un eccessivo uso delle batterie.