Immaginate di poter fare i controlli in aeroporto in un minuto scarso. Un sogno ad occhi aperti, specie nei momenti dell’anno di maggiore affluenza, quando tutti partono e arrivano e le code si fanno chilometriche.
Snellire all’osso le procedure pre-imbarco, una delle “strozzature” più evidenti e di difficile soluzione, è al contrario la missione che si è data la “Micro-X”, un’azienda australiana che da tempo lavora su un progetto di controllo automatizzato e velocissimo. I test sono attualmente in corso in un capannone poco distante dall’aeroporto di Seattle, dove le varie postazioni di self screening sono sottoposte a verifiche per limitare i contatti diretti con agenti e addetti alla sicurezza, rendendo tutto automatizzato ma senza rinunciare ai rigidi protocolli di sicurezza.
In pratica, il sistema consiste in una serie di cabine in cui per cominciare possono entrare due adulti. A quel punto si attiva il sistema, che invita a depositare oggetti e bagagli in un armadietto laterale e procede l’ispezione personale con il body scanner elettromagnetico. L’immagine del passeggero viene analizzata da un software ad apprendimento automatico che avvisa nel caso nelle tasche sia rimasto qualche oggetto che andava depositato e soprattutto allerta gli uomini della sicurezza se individua qualcosa di anomalo o proibito. Il tutto in 60 secondi circa, che in alcuni casi possono addirittura dimezzarsi, resi possibili da proiezioni di flussi che a regime assicurano 500 viaggiatori controllati ogni ora per ciascuna delle postazioni contro la media di 150 concessa dai protocolli attuali, per lo più manuali.
Non è caso se dall’Australia, sede della Micro-X, la sperimentazione si sia spostata negli Stati Uniti: la DHS (Department of Homeland Security) crede così fortemente nella soluzione da aver stanziato 4,9 milioni di dollari per finanziare il progetto, che comprende la consegna delle prima sei cabine di controllo entro i prossimi 18 mesi.
Una soluzione che tenta di anticipare un trend che ha visto i voli aerei riprendere in modo massiccio dopo il brusco stop del periodo pandemico, in cui diverse compagnie aeree hanno sfiorato il fallimento per inattività. Al momento, secondo i dati globali, 264 milioni di persone hanno attraversato i controlli di sicurezza durante l’estate e la previsione di crescita mette in allarme i sistemi aeroportuali, che oltre a gestire un numero sempre maggiore di viaggiatori devono intensificare i controlli antiterrorismo, come imposto dalle regole scattate all’indomani della tragedia dell’11 settembre.
L’unico intoppo nello sviluppo di questa tecnologia, in grado di semplificare e velocizzare una delle parti del viaggio più imprevedibili, che spesso richiede di dover mettere in conto del tempo, è rappresentato dai costi, che al momento sono più del doppio rispetto ai sistemi attuali. Ma la convinzione di Micro-X è che l’ampia diffusione del sistema negli aeroporti renderebbe più competitivo il costo e la manutenzione degli impianti.