Non sarà più Nino, seguendo una celebre canzone di De Gregori, ad aver “paura di tirare un calcio di rigore”. Semmai, ad aver paura dovrà essere il portiere, almeno secondo le nuove regole emanate dall’Ifab (International Football Association Borad), l’organismo internazionale deputato alle modifiche del regolamento calcistico.
Dalla prossima stagione, è fatto divieto ai portieri di mettere in scena siparietti con cui distrarre il più possibile il giocatore che si accinge a calciare il rigore. Citando testualmente, “l’estremo difensore dovrà rimanere sulla linea di porta senza toccare la traversa, i pali e la rete, e senza comportarsi in modo da distrarre chi calcia”.
Sarcastico il commento di Mike Maignan, portiere del Milan e della nazionale francese: “Prima o poi ci chiederanno di voltarci di spalle”. In realtà, contando la regola del retropassaggio che non si può prendere con le mani, e l’avvento di palloni sempre più leggeri e capaci di traiettorie balistiche difficili da interpretare, il mestiere di chi sta tra i pali si è fatto sempre più difficile.
A convincere l’organismo svizzero, ultimi in ordine di tempo, sono stati forse i balletti di Emiliano Martinez, estremo difensore dell’Argentina che durante la finale del Mondiale in Qatar contro la Francia è riuscito a imbambolare dal dischetto Coman e Tchouaméni. Ma gli esempi di portieri in versione mentalista nella storia del calcio sarebbero tantissimi, a cominciare da Gobbelaar del Liverpool, a cui nel 1984 era riuscita la stessa impresa contro la Roma, gettando in stato confusionale Bruno Conti e Ciccio Graziani nella finale di Coppa Campioni. O ancora le imprese di Dudek, al quale nella finale di Champions del 2005 era riuscita la stessa impresa facendo impappinare due cecchini assoluti come Pirlo e Shevcenko.
Va da sé che la decisione, vista la frequenza sempre più costante di rigori finiti fra le braccia dei portieri, è tutta verso il pubblico, che in quanto pagante ha diritto a godersi lo spettacolo del gol. The show must gol, avrebbero detto i Queen, più o meno.