Più o meno, è come essere seduti su un caminetto con la certezza che il fuoco aumenterà. È l’effetto a cui sta assistendo l’Europa, uno dei continenti più soggetti al riscaldamento globale, con previsioni ancora peggiori per il futuro. Lo racconta un’indagine del “Joint Research Centre” della Commissione UE pubblicata sulla rivista scientifica “The Lancet Public Health”, secondo cui le morti causate dal caldo sempre più asfissiante da queste parti potrebbero triplicare entro la fine del secolo. E fra le zone più a rischio del Vecchio continente ci sono i Paesi dell’area mediterranea: Italia, Spagna, Grecia e la Francia del sud.
I sintomi della preoccupante previsione ci sono tutti: da anni ormai l’Europa vive estati sempre più calde, che stracciano i record dell’anno precedente, e il tasso di mortalità aumenta di conseguenza. A dirlo, questa volta, è un altro studio diffuso su “Nature Medicine”, che ha eletto il 2023 come anno più torrido della storia europea, costato la vita a 50mila persone circa. E con la previsione che il riscaldamento globale possa raggiungere i 3°, il numero dei decessi potrebbe passare a 129 mila da qui al 2100.
Conclusioni a cui gli scienziati sono giunti analizzando i dati epidemiologici e socioeconomici di 1.368 regioni e 854 città di 30 paesi europei, fino a creare un modello di rischio mortalità che non lascia molto spazio alla speranza.
Le stime dei decessi dovuti ai forti sbalzi termici, attuali e futuri, sono state calcolate utilizzando quattro diversi livelli di ipotesi di riscaldamento globale (1,5°, 2°, 3° e 4°) applicati ad una combinazione di 11 diversi modelli climatici.
Raggiungendo la soglia di riscaldamento di 3°, quella che secondo gli esperti è la più probabile, i decessi legati alla temperatura aumenteranno del 13,5%, che significa 55mila morti in più ogni anno, per massima parte riguardanti anziani con più di 85 anni. “Abbiamo scoperto che in Europa i decessi dovuti alle temperature calde e fredde aumenteranno poiché si prevedono molti più decessi legati al caldo man mano che il clima si riscalda e le popolazioni invecchiano, mentre le morti per freddo in confronto diminuiscono solo leggermente - ha commentato David García-León, uno dei coautori dello studio - la nostra ricerca identifica anche gli hotspots in cui il rischio di morte per alte temperature è destinato ad aumentare drasticamente nel prossimo decennio. C’è un'urgente necessità per lo sviluppo di politiche più mirate per proteggere queste aree e i membri della società più a rischio alle temperature estreme”.
Secondo i dati forniti da “Copernicus”, a confermare la previsione il 2024 è iniziato nel peggiore dei modi, con un mese di gennaio più caldo mai registrato dal 1850 e un aumento delle temperature di 1,66 gradi rispetto al periodo preindustriale. E secondo gli esperti, l’anno che stiamo vivendo ha una probabilità su tre di diventare ancora più caldo del 2023 e il 99% di entrare nella classifica dei cinque anni più caldi di sempre.