CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia presenta un’altra mostra all’insegna della grande fotografia, la retrospettiva dedicata a Dorothea Lange. Dopo l’esposizione su Eve Arnold (oltre 27.000 visitatori), prosegue la rassegna delle grandi fotografe del Novecento: Dorothea Lange, oltre a essere l’autrice di una delle icone più celebri del secolo, la toccante “Migrant Mother” scattata nel 1936, è una delle protagoniste assolute della fotografia documentaria del Novecento, un autentico pilastro del genere.
In contemporanea, in Project Room, CAMERA presenta la collettiva dedicata agli sguardi dei giovani talenti del progetto FUTURES Photography con FUTURES 2023: nuove narrative.
La mostra Dorothea Lange. Racconti di vita e lavoro, si compone di oltre 200 immagini ed è curata dal direttore artistico di CAMERA Walter Guadagnini e dalla curatrice Monica Poggi, presenta la carriera di Dorothea Lange, autrice che è stata, come scrisse John Szarkowski, “per scelta un’osservatrice sociale e per istinto un’artista”.
Il percorso di mostra, visitabile dal 19 luglio all’8 ottobre, si concentra sugli anni Trenta e Quaranta, picco assoluto della sua attività, periodo nel quale documenta gli eventi epocali che hanno modificato l’assetto economico e sociale degli Stati Uniti. Fra il 1931 e il 1939, il Sud degli Stati Uniti viene colpito da una grave siccità e da continue tempeste di sabbia,che mettono in ginocchio l’agricoltura, costringendo migliaia di persone a migrare. Dorothea Lange fa parte del gruppo di fotografi chiamati dalla “Farm Security Administration” (agenzia governativa incaricata di promuovere le politiche del New Deal) per documentare l’esodo dei lavoratori agricoli in cerca di un’occupazione nelle grandi piantagioni della Central Valley: Lange realizza migliaia di scatti, raccogliendo storie e racconti, riportati poi nelle didascalie che completano le immagini.
È in questo contesto che realizza il ritratto, passato alla storia, di una giovane madre disperata e stremata dalla povertà (Migrant Mother), che vive insieme ai sette figli in un accampamento di tende e auto dismesse.
La crisi climatica, le migrazioni, le discriminazioni: nonostante ci separino diversi decenni da queste immagini, i temi trattati da Dorothea Lange sono di grande attualità e forniscono spunti di riflessione sul presente, oltre a evidenziare una tappa imprescindibile della storia della fotografia del Novecento.
In parallelo, dal 19 luglio all’8 ottobre CAMERA propone nella Project Room la collettiva FUTURES 2023: nuove narrative, a cura di Giangavino Pazzola che coordina i progetti di ricerca a CAMERA.
Sei giovani talenti fotografici, selezionati per il programma europeo di promozione e valorizzazione degli artisti emergenti FUTURES Photography, in cui CAMERA rappresenta l’Italia, esplorano il tema della rappresentazione visiva della contemporaneità in oltre 40 scatti.
Attingendo a diverse pratiche di creazione fotografica, dal riutilizzo di immagini e materiali di archivio fino a quelle che prevedono l’impiego di software e nuove tecnologie, i progetti presentati indagano non solo usi e costumi della società odierna, ma anche le nuove tendenze che attraversano il panorama della fotografia contemporanea. Quali nuove forme di narrare e leggere il mondo attraverso la fotografia? Cosa possiamo intravedere all’orizzonte grazie ad esse? Questi sono alcuni dei quesiti che i fotografi si sono posti nella loro ricerca visiva.
I progetti in mostra sono di Andrea Camiolo (Leonforte, 1998), Nicola Di Giorgio (Palermo, 1994), Zoe Natale Mannella (Londra, 1997), Eleonora Roaro (Varese, 1989), Sara Scanderebech (Nardò, 1985), Alex Zoboli (Guastalla, 1990).
INFO PRATICHE
CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia
Via delle Rosine 18, 10123 – Torino
www.camera.to / camera@camera.to
Orari: lunedì, mercoledì, venedì, sabato e domenica 11.00 - 19.00; martedì chiuso; giovedì 11.00 - 21.00