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Prima che finisca il mese di giugno, c’è ancora qualche giorno per celebrare il “Candy Month”, la festa delle caramelle, una passione che mette gli italiani fra i primi consumatori al mondo. Lo scorso anno, secondo le cifre del settore, ne sono stati vendute quasi 58 milioni di kg, con una netta prevalenza della menta, seguita da eucalipto, anice, agrumi e liquirizia. Si parla, per massima parte, di prodotti “sugar free”, preferite di gran lunga alle altre perché a basso apporto calorico.

Lo racconta uno studio della “BVA Doxa Unionfood”, secondo cui le caramelle sono una costante giornaliera per 9 italiani su 10, con il 57% che ammette di gustarle fra una e due volte alla settimana.

Un mercato florido che lo scorso anno, secondo le rilevazioni “NielsenIQ”, è aumentato dell’1,4% sfiorando la soglia dei 57,7 milioni di kg, ma soprattutto che vale la bellezza di 568 milioni di euro, dà lavoro a 7mila addetti e spinge i produttori a lanciare sul mercato una quindicina di nuovi gusti ogni anno. La crescita più sostenuta è quella delle caramelle “gelée”, che fanno segnare un +6,8% conquistando il 49% del mercato, ma resistono anche le gommose (48%), le caramelle “dure” (39), le “mou/toffee (27), pastiglie (23) e lecca-lecca (10).

Come accennato, la classifica dei gusti più amati vede al primo posto la menta (57%), seguita a poca distanza da eucalipto e anice, mentre il 46% predilige le caramelle agli agrumi e il 40% il sapore deciso della liquirizia. Seguono a breve distanza frutti di bosco, erbe naturali, caffè, miele, caramello, latte, cola, gusti esotici e amarena.

Il Candy Month, giunto alla 50esima edizione, è un giorno molto sentito soprattutto negli Stati Uniti, dove il consumo di caramelle raggiunge livelli astronomici. Ma le caramelle italiane guadagnano terreno ovunque, spinte da una delicatezza dei sapori che le distingue da quelle che spadroneggiano sui mercati, molto più decisi e aggressivi.