Fra Sanremo e tutto il resto, abbiamo rischiato tutti di scordarci un appuntamento importante: il “Caramella Day”. L’11 febbraio di ogni anno, infatti, si celebra la giornata dedicata ai “bon bon”, ideata dall’Unione Italiana Food per celebrare un’antica tradizione e una prelibatezza tutta italiana.
Anzi, per dare contorni ancora più precisi a questo universo fatto di sapori e dolcezze, un’indagine di “AstraRicerche” ha confermato l’immenso legame che corre fra gli italiani e le caramelle. Per un nostro connazionale su tre, per cominciare, mangiare una caramella significa riallacciarsi a ricordi d’infanzia, ma per 4 su 10 scartarne una e metterla in bocca è una piccola coccola da dedicarsi anche se si è in mezzo alla folla. Non sono da meno coloro che hanno sempre qualche caramella in tasca per garantirsi un alito accettabile (23%), così come quelli che ammettono di non riuscire a resistere ai tanti gusti presenti sul mercato (18%).
“Le caramelle rappresentano oggi un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale del Made in Italy alimentare – commenta Luigi Serra, produttore e portavoce del progetto Piacere Caramelle - dietro al loro sapore inconfondibile si intuiscono sia la lunga tradizione, sia il costante impegno nella ricerca della qualità e nell’utilizzo dei migliori ingredienti. Questo riflette l’essenza della sapienza manifatturiera italiana”.
In effetti, il mercato attuale delle caramelle è immenso, con tipologie, gusti e texture in grado di accontentare ogni palato, e all’appello non manca davvero nulla: dure, gommose, gelée, ripiene, pastiglie, tavolette, mou, toffee, mentine e lecca-lecca. Come se ancora non bastasse, ogni anno vengono lanciate sul mercato in media 10-15 nuove caramelle, risultato finale di una trentina di ricerche complessive.
Come accennato, a stravincere la classifica sono le caramelle dai gusti classici che rievocano l’infanzia, ma cresce il mercato delle balsamiche, delle vitaminiche e di quelle sugar-free, con l’aggiunta delle nutraceutiche, ovvero le caramelle in grado di portare benefici all’organismo. Come packaging, al contrario, la busta batte tutti (33%), seguita dalle sfuse o monopezzo (27%), dall’astuccio (17%) e dal tubetto (16%).