Altro che Jacobs, Tamberi e Paltrinieri: anche al di fuori dello sport c’è un campionato del mondo in cui precisione e velocità fanno la differenza fra un campione e chi ancora studia per diventarlo. Ogni anno, da 12 anni a questa parte, la “Carglass”, l’azienda francese con sede nell’Hauts-de-Seine che fa parte del gruppo “Belron”, organizza nei dintorni di Lisbona il campionato del mondo dei riparatori di vetri per auto.
Nulla di ironico o di improvvisato, anzi: i 30 partecipanti, provenienti da 37 Paesi diversi, si sono dovuti guadagnare il posto nelle fasi finali del “Best of Belron” sfidando gli altri contendenti nelle selezioni nazionali fino a conquistare la possibilità di difendere i colori del proprio Paese.
Quest’anno ospitata alla “Meo Arena” di Lisbona, un’area coperta realizzata per l’Expo 1998, la gara si divide in quattro prove cronometrate divise in due giorni di gara: riparazione del parabrezza, sostituzione di parabrezza, sostituzione di finestrino laterale e ricalibrazione delle telecamere di alcuni dispositivi dell’ADAS (Advanced driver-assistance system), i sistemi avanzati di assistenza alla guida, settore che rappresenta l’obiettivo futuro del gruppo Carglass.
A giudicare ogni concorrente un team composto da formatori tecnici provenienti da tutte le attività del gruppo Belron. Da regolamento, ogni concorrente ha diritto ad avere il supporto di una persona esterna, il coach personale, per consigliarlo e supportarlo nei diversi passaggi delle prove.
L’edizione più recente, nel maggio scorso, ha visto trionfare David Chester, tecnico canadese che ha convinto le giurie per la meticolosità del proprio intervento, capace di superare la squadra statunitense e quella francese, entrambe giunte in Portogallo con l’idea di conquistare il titolo di miglior riparatore del mondo. Al secondo posto l’inglese George Pim e sul gradino più basso del podio lo sloveno Andrej Zavsek. Niente da fare per l’italiano Marco Pitzalis, giovane tecnico bolognese.
Tra i progetti più curiosi emersi nel corso della due giorni, utile anche all’azienda per fare il punto, l’idea di creare una collaborazione con i Comuni italiani per riutilizzare il vetro dei parabrezza rotti all'interno delle piste ciclabili. In questo modo, di notte sarà possibile sfruttare il riverbero della poca luce disponibile per illuminare il percorso.