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Malgrado fosse perennemente incluso fra i migliori musicisti rock della storia, Charlie Watts quell’aria british e compassata e un po’ triste da impiegato del catasto non l’ha mai superata. Anche nel privato, Watts era un cultore e appassionato collezionista di volumi celebri di scrittori e poeti del XX secolo, e quando smetteva di suonare per gli Stones, alle chitarre distorte preferiva le atmosfere del jazz.

È la storia raccontata fra le righe da un’asta di cimeli e collezioni appartenute al leggendario batterista della band più longeva della storia, nel 2016 incluso dalla rivista “Rolling Stone” fra i migliori 100 del mondo. Un rocker anomalo, definito la “quint’essenza del gentleman inglese”, che in Piemonte, nella zona di Bra, non era raro incontrare visto che secondo alcune voci un allevamento da quelle parti costudiva una parte dei suoi cavalli.

Ospitata da “Christie’s” a Londra il prossimo 28 settembre, l’asta comprende 500 lotti diversi, con diverse rarità destinate a solleticare non soltanto i fans degli Stones. Oltre all’asta in presenza, dal 15 al 29 settembre sarà possibile partecipare online, mentre alcuni dei pezzi più importanti prima di allora saranno esposti a luglio a Los Angeles e i primi di settembre a New York.

Il pezzo forte è un’ampia biblioteca fatta di rarissime prime edizioni come una copia de “Il Grande Gatsby” di Francis Scott Fitzgerald con dedica ad Harold Goldman, lo sceneggiatore di Hollywood con cui lo scrittore collaborava, e rarissime edizioni dei romanzi di George Orwell, Agatha Christie, Arthur Conan Doyle e James Joyce. Una passione letteraria che andava di pari passo con il Jazz, resa visibile da cimeli, oggetti e partiture appartenuti ai più grandi: Billie Holliday, Duke Ellington, Benny Goodman, Charlie Parker e George Gershwin, di cui conservava una rarissima partitura con note e appunti scritti a mano dal musicista.

Charlie era, per ammissione dei suoi amici-colleghi “Rolling Stones”, calmo e riflessivo, dal carattere deciso quando serviva ma poco incline allo scandalo e soprattutto il vero “cuscinetto” fra Mick Jagger e Keith Richards, le due primedonne degli Stones. Al contrario della vita dissoluta dei colleghi si era sposato una sola volta, nel 1946, con la pittrice Shirley Ann Shepgerd, da cui nel 1968 era nata l’unica figlia, Seraphina.

Charles Robert Watts era nato nel giugno del 1941 nella zona nord di Londra, figlio di un camionista e una casalinga. In giovane età si avvicina alla musica quando scopre Miles Davis, John Coltrane e il batterista Chico Hamilton, che per imitare trasforma un vecchio banjo in un tamburo artigianale. Sarà l’ultimo ad unirsi alla formazione di Rolling Stones, legando il suo nome e il suo destino artistico fin dalla formazione originale: Jagger, Wyman, Jones e Richards.

Il jazz avrebbe influenzato più del rock lo stile di Watts, batterista che non è mai stato un picchiatore seriale di piatti e tamburi, preferendo anzi ritmi spesso raffinati.

Dopo aver vinto un cancro alla gola diagnosticato nel 2002, il 24 agosto 2021, a 80 anni, muore in ospedale dopo un’operazione d’urgenza al cuore.