“Se ce l’ho fatta io, ce la puoi farcela anche tu”: verità sacrosante nascoste dietro a strafalcioni della lingua italiana. È la cifra inconfondibile di Checco Zalone, al secolo Luca Medici, comico, attore, imitatore, sceneggiatore, musicista, regista e cantautore. In un solo concetto, colui che ha letteralmente polverizzato ogni record di incassi nella storia del cinema italiano superando i 220 milioni di euro.
Questa sera, unica tappa torinese, Checco approda questa sera al PalaAlpitour di Torino, dove i biglietti del suo tour “Amore + Iva” sono introvabili ormai da giorni. Non c’è da stupirsi: due ore con Checco sul palco significa assicurarsi un carico di risate sufficienti a sistemare l’intero weekend.
Scritto con Sergio Maria Rubino e Antonio Iammarino, Amore + Iva segna il ritorno sul palco dell’artista pugliese a 11 anni di distanza dal “Resto Umile World Tour”.
Più 120 minuti di musica, racconti, imitazioni e parodie accompagnati dall’inconfondibile ironia sagace di uno degli artisti più caleidoscopici e amati dal pubblico italiano, occasione anche per il lancio della sua ultima fatica discografica: “Sulla Barca dell’Oligarca”.
Luca Medici, classe 1977 da Capurso, in provincia di Foggia, esordisce su “Telenorba” con il personaggio che lo renderà celebre: Checco Zalone, cantante neomelodico disponibile matrimoni, comunioni, cresime e battesimi. Una macchietta che ironizza sugli italiani, quelli definiti “medi”, che non sanno cosa sia il politicamente corretto, non azzeccano un congiuntivo neanche per sbaglio e hanno la delicatezza di un pachiderma in una cristalleria. Quando approda a “Zelig” diventa l’artista più acclamato delle tre edizioni a cui partecipa, tra il 2005 ed il 2008, l’unico a dividere il palco con grandi artisti della canzone italiana che demolisce uno dopo l’altro.
Nello spettacolo che porta in tour, la scena è un’aula scolastica in cui l’unico insegnante è il professor Zalone, docente che prende per mano i suoi allievi – meglio, spettatori – per portarli in un ideale viaggio attraverso le varie sfumature dell’amore. Oddio, più che sfumature spesso sono immagini a tinte forti e irresistibili, con battute che sembrano buttate lì a casaccio e che invece richiedono sforzi mentali e costruzioni drammaturgiche che rispettino i tempi teatrali. Un ruolo importante nello show Zalone lo riserva alla musica, con brani di artisti come i Ricchi e Poveri, Albano, Cutugno e Celentano riadattati alla causa, come la storica “A chi” di Fausto Leali che per l’occasione diventa “A Kiev” o “Fatti mandare dall’Imam a prendere la curcuma” che rilegge uno dei successi di Morandi.