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Quattro sconosciuti si presentano alla porta di uno chalet isolato nei boschi. Non si conoscono tra loro, ma sono stati scelti da una misteriosa profezia per salvare il mondo. È la trama, ridotta all’osso, di “Bussano alla porta” (Knock at the cabin), film a metà fra horror e giallo nelle sale in questi giorni.

Se le storie di cronaca zeppe di invasati e sette disposta al suicidio collettivo non sono rare nella storia degli Stati Uniti, a cominciare dalla “Family” di Charles Manson, dall’altro la pellicola è stata definita un “racconto biblico in tempi moderni”, rispolverando uno dei più terrificanti sacrifici primordiali: cosa saremmo disposti a fare pur di salvare la nostra famiglia?

La vicenda, ispirata al romanzo “The cabin ad the end of the world”, scritto da Paul G. Tremblay nel 2018, ha come protagonista una tranquilla famiglia tanto attuale quanto anomala: una coppia gay e una bimba asiatica adottata che stanchi di una società omofoba, scelgono di ritirarsi in un cottage in cerca di pace, senza sapere che sarà proprio l’isolamento a renderli le prede perfette per il gruppo di invasati. L’anomalia di famiglia moderna, in più, rappresenta quanto di meglio ci possa essere per menti malate che invocano l’ordine, la pulizia etnica e la moralità persi dal genere umano.

L’unica via d’uscita della famiglia è scegliere loro stessi uno dei tre che dovrà morire per salvare gli altri e il mondo intero. Ma la storia si complica quando, nel corso delle 24 ore in cui temporalmente si svolge la vicenda, ognuno dei personaggi finirà per cambiare le proprie idee e mettere alla prova le convinzioni che l’hanno mosso fino ad allora.

L’idea della famiglia in pericolo, che sia per mostri alieni affamati di carni umane o terroristi assassini, è cara alla visione cinematografica di M. Night Shyamalan, regista di origini indiane che già nel 1999, al suo film di esordio, “Il sesto senso”, con Bruce Willys, aveva mostrato una notevole abilità a mantenere alta la tensione negli spettatori dall’inizio alla fine. Cosa che gli riuscita anche in “Unbreakable – il predestinato”, e ancora “Signs”, con Mel Gibson, “The Village”, “Lady in the water”, “E venne il giorno”. Grande ammiratore di Spielberg e delle atmosfere di cui Hitchcock era maestro – che imita scegliendo per sé sempre un piccolo cameo - in carriera Shyamalan ha collezionato successi e accuse di plagio con la stessa assiduità.

Il ruolo capo del gruppo che deve in cerca di un sacrificio umano è affidato a Dave Bautista, ex-wrestler che in genere predilige i ruoli da gigante buono, ma questa volta veste i panni di un personaggio cupo e straziato all’idea di dover fare del male a qualcuno. La coppia gay del film è invece affidata a Jonathan Groff e Ben Aldridge, nella finzione Hamilton e Andrew, sposati e genitori di una bimba di otto anni, Wen (Kristen Cui). Gli altri sconosciuti sono Nikki Amuka-Bird, Rupert Grint e Abby Quinn.

Per le riprese esterne, la squadra di scenografi ha costruito uno chalet a grandezza naturale all’interno di un’azienda agricola che produce mirtilli nella Pine Barrens Forest a Tabernacle, in New Jersey. Gli interni dello chalet sono stati invece ricreati all’interno di un teatro di posa.

Per le scene in flashback, la troupe ha anche allestito 4 set diversi all’interno di un ospedale abbandonato nella periferia di Philadelphia. Una curiosità è legata alle armi di scena, scelte dopo lunghe ricerche fra vecchi attrezzi di campagna scovati da diversii antiquari della Pennsylvania.

LA TRAMA

La piccola Wen e i suoi due papà, Eric e Andrew, decidono di trascorrere qualche giorno in una casa isolata in mezzo ai boschi. Mentre sta giocando nella foresta, Wen si imbatte in un grosso e robusto uomo di nome Leonard che si pone in modo gentile e sembra interessato a parlare con lei. Poco dopo l'arrivo di Leonard, Wen nota che altre tre persone si stanno avvicinando, tutti con in mano diversi strumenti dall’aria minacciosa.

Wen corre a casa ad avvertire i genitori, ma i suoi papà credono che sia tutto frutto della fantasia della bambina e non le danno importanza. I due dovranno ricredersi quando i quattro estranei busseranno alla loro porta, intenzionati a entrare in ogni modo possibile. Fatta irruzione nella casa, Wen, Eric e Andrew sono presi in ostaggio dai quattro sconosciuti, che chiedono alla famiglia di compiere una scelta impensabile per evitare l'Apocalisse: sacrificare uno di loro tre. Non solo uno tra la bambina e i suoi papà deve morire, ma dovrà essere uno dei due mariti o la stessa Wen a uccidere la vittima prescelta. Senza nessuna possibilità di chiedere aiuto, la famiglia deve decidere se credere alle parole dei quattro prima che sia troppo tardi.

CAST TECNICO

Regia – M. Night Shyalaman

Soggetto – dal romanzo di Paul G. Tremblay

Sceneggiatura - M. Night Shyalaman, Steve Desmond, Michael Sherman

Produttore - M. Night Shyalaman, Marc Bienstock, Ashwin Rajan

Produttore esecutivo – Ashley Fox, Christos V. Kostantakopulos, Steven Schneider

Produzione: Blinding Edge Picutures, Wishbone Entertainment Inc.

Distribuzione – Universal Pictures

Fotografia – Jarin Blaschke

Montaggio – Noemi Katharina Preiswerk

Scenografia – Naaman Marshall

Costumi – Caroline Duncan

Trucco – Katie McGregor

CAST ARTISTICO

Dave Bautista – Leonard

Jonathan Groff – Eric

Ben Aldridge – Andrew

Nikki Amuka-Bird – Sabrina

Abby Quinn – Adriane

Rupert Grint - Redmond