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L’annuncio, di quelli shock, è arrivato all’improvviso nel corso di una conferenza stampa: “Basta, mi ritiro”. Parole difficili da pronunciare, come testimonia la voce rotta dall’emozione di Claudio Baglioni, l’artista che ha attraversato la musica italiana dal 1968. Un annuncio che si aggiunge all’addio alle scene di altre nomi storici della canzone come Ivano Fossati e Francesco Guccini.

Davanti alla stampa per parlare dei suoi 60 anni di carriera, poco prima dei 5 concerti del tour “aTUTTOCUORE” che in questi giorni fa tappa al Forum di Assago, il Claudio nazionale è stato chiaro: “Ancora tre anni di concerti, poi terminerò la mia attività entro il 2026 facendo progetti che saranno gli ultimi giri: gli anglosassoni lo chiamano giro della vittoria. Devo tanto al destino e alle persone che mi hanno accompagnato e vorrei godermi con ritmi più rilassati questi mille giorni miei. Tanto, essendo da solo, non potrò neanche fare una reunion”.

Parole scandite con cura, che mostrano tutta la difficoltà di chi le ha pesate, pensate e misurate centinaia di volte, prima di trovare le corde vocali pronte e disposte a raccontare che, “Ricordo cosa diceva mio padre: dal ring si scende quando si è vincenti. Sarà un canto alla rovescia, ma non un conto alla rovescia”.

Come si augurano migliaia di fans, la speranza che il tempo dei saluti si allunghi resta viva. Le percentuali, nel mondo della musica, sono altissime perché è provato che il “tour di addio” è una tendenza assai redditizia. Ne sa qualcosa l’infinito “Farewell Yellow Brick Road”, il tour di Elton John partito nel 2018 e concluso dopo vari posticipi l’8 luglio dello scorso anno, al netto di 330 concerti in tutto il mondo e con un fatturato di 938 milioni di dollari. Un’operazione simile all’End of the Road World Tour dei “Kiss”, iniziato nel gennaio 2019 e concluso dopo 257 concerti il 2 dicembre 2023.

Così come, per restare in Italia, è accaduto ai “Pooh”: dopo aver superato la soglia dei 50 anni di carriera nel 2016 con la reunion “L’ultima notte insieme”, che ha riportato sul palco i due transfughi Riccardo Fogli e Stefano D’Orazio, sono tornati sul palco lo scorso anno con “Amici per sempre”, mettendo insieme una trentina di “sold out” fra Italia e Stati Uniti. E non sembra abbiano più voglia di smettere.

Ma questo, è quel che Baglioni Claudio da Montesacro, Roma, vorrebbe non accadesse anche a lui. Secondo le stime, in carriera ha venduto 60 milioni di copie dei 40 album realizzati, di cui 17 in studio e il resto distribuito fra live e raccolte. Fra questi “La vita è adesso”, album che detiene il record di più venduto nella storia della musica italiana, o ancora brani simbolo epocali come “Questo piccolo grande amore”, qualche anno fa eletto “canzone del secolo”.

“Era il 1964 quando appena 13enne sono salito per la prima volta su un palco ad un concorso per voci nuove a Centocelle”, da allora sono passati 60 di carriera a 72 di età il prossimo maggio e “Sono arrivato al massimo delle mie possibilità”.

Il tour “aTUTTOCUORE”, probabilmente l’ultima occasione per vedere Baglioni dal vivo, farà tappa all’Inalpi Arena di Torino giovedì, venerdì 26 e sabato 27 gennaio.