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“Sì, viaggiare”, diceva il poeta Battisti, ma se oltre ad “evitare le buche più dure” a fare compagnia è della buona musica, allora il viaggio può rientrare fra quelli degni di essere ricordati. Ma come sempre in certe faccende della vita, c’è sempre qualcuno pronto ad aggiungere una postilla al contratto.

In questo caso è una curiosa ricerca realizzata da “Compare the Market Au”, sito web australiano specializzato nelle comparazioni secondo cui non tutte le canzoni sono adatte a far compagnia mentre si è al voltante. Anzi, qualcuna, molto più di altre, conterrebbe elementi potenzialmente in grado di distrarre dalla guida, alzando il livello di pericolosità.

“Scegliere la musica giusta mentre si guida non è solo una questione di gusto personale, ma può diventare un problema di sicurezza stradale - ha aggiunto Adrian Taylor di Compare the Market Au - distrarsi può portare a guidare in modo non sicuro, aumentando il rischio di incidenti o di prendere multe. A prescindere dalle canzoni che ognuno ascolta, è fondamentale rimanere concentrati alla guida, per la propria sicurezza e quella degli altri”.

Ad essere presi in considerazione sono stati soprattutto quattro fattori chiave: i BPM, ovvero i battiti per minuto, l’energia, la ballabilità e il volume. A quel punto, passando al setaccio migliaia di hits, è stato facile individuare la prima della classe, nel senso del brano che più di ogni altro può realmente portare distrazione. Si intitola “Dragostea Din Tei”, è un brano della band moldava “O-Zone” diventato tormentone nell’estate del 2004 malgrado pochi abbiano capito il significato del titolo, vagamente traducibile come “Amore non corrisposto”. La prima piazza della classifica è merito dei BPM (130), a cui aggiungere una quota di ballabilità pari a 81 e una di energia stimata in 97, dati che messi insieme danno un punteggio di distrazione del 78,76% che tradotto può portare chi guida a battere inconsapevolmente piedi e mani per seguire il ritmo.

A seguire, al secondo posto “Empire State of Mind”, brano hip-hop del 2009 di Jay-Z e Alicia Keys, con 174 BPM, 96 di energia e 49 di ballabilità. Al terzo posto “Pump It”, brano del 2006 della band statunitense Black Eyed Peas, con valore di distrazione del 77,80%.

Giù dal podio, ma per poco, “Wanna be startin’ something”, uno dei tanti successi racchiusi in “Thriller”, l’album capolavoro che nel 1983 ha consacrato Michael Jackson. Per gli implacabili misuratori del sito una rara combinazione di energia allo stato puro (96) e ballabilità (85) che si traducono in fattore di rischio del 77,11%. Perché ancora una volta, resistere al ritmo di “Jacko” nella sua forma migliore è praticamente impossibile.

A completare la “Top Five” dei brani a rischio “All About That Bass”, successo del 2014 di Meghan Trainor, singolo estratto dal suo terzo album “Title”. Considerati tutti i parametri, si attesta su un livello di distrazione del 76,59%.