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“Ci vogliono 72 muscoli facciali per fare il broncio, ma solo 12 per sorridere. Provaci, per una volta”. La più celebre frase dello scrittore e umorista Mordecai Richler vale ancora adesso. Anzi, vale doppio in posti come il Giappone, dove le conseguenze a lungo rilascio del Covid si fanno sentire ancora oggi.

In un Paese fondamentalmente diffidente e chiuso, poco portato ai rapporti umani, i mesi difficili della pandemia con il volto coperto dalle mascherine hanno scavato un solco profondo fra il prima e il dopo. Secondo il sondaggio di un’emittente giapponese, il 55% dei giapponesi ha dichiarato di continuare ad indossarle anche se l’emergenza sanitaria è stata dichiarata conclusa da mesi.

Ma invece di incrociare le dita e aspettare che tutto passi, c’è chi ha deciso di fare la propria parte. Si chiama Keiko Kawano, è una conduttrice radiofonica che, all’inizio della carriera, ha studiato a fondo il funzionamento e il compito di ogni singolo muscolo facciale, alla ricerca di un sorriso perfetto da esibire in ogni occasione. Ma non avrebbe mai immaginato che anni dopo, la preparazione le sarebbe tornata utile per aiutare i suoi concittadini a ritrovare i sorrisi perduti. “È curioso come in quest’epoca le persone siano disposte ad allenare e avere cura di tutto il corpo tranne del volto: e dire che per cominciare a sorridere basta sollevare i muscoli degli occhi”.

I corsi di buon umore di Keiko, affollatissimi tanto di privati cittadini quanto di aziende in cui probabilmente regna sovrana la malinconia, non hanno nulla di medico o scientifico, anche se parte del suo metodo è ispirato allo Yoga e al rafforzamento dei muscoli zigomatici, quelli da cui dipende l’ampiezza del sorriso. Keiko li organizza dal 2017, prima da sola, poi con l’aumento delle richieste ha formato una ventina di collaboratori in grado di tenere lezioni di gruppo o singole, organizzate ovunque ci sia uno spazio a disposizione: dal salotto di casa alle palestre o negli spazi comuni delle case di cura. Il tutto per l’equivalente di 55 euro a lezione, a volte impreziosito dalla presenza di psicologi a cui spetta il compito di spiegare l’importanza del sorriso: “I movimenti muscolari intenzionali inviano segnali positivi al cervello che possono aiutare a costruire la fiducia in sé stessi. E questi stimoli possono generare sensazioni positive anche quando in realtà non si è felici”.