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Lunghe code, attese spasmodiche, pazienza. Succede ogni giorno a Torino, in piazza Carignano, nel cuore più elegante e sabaudo dell’ex capitale subalpina, davanti alla “Farmacia del Cambio”, la boutique del gusto dell’omonimo ristorante stellato dove chef Matteo Baronetto si dedica alla pasticceria e ai prodotti utilizzati nel ristorante a fianco, dove conservano ancora il tavolo di Cavour.

Ad attirare la folla non è la storia ma l’attualità, ancora più precisamente “Crubik”, una delle ultime novità di Baronetto, classe 1977, torinese, ex allievo di Carlo Cracco. Crubik è croissant ma con una particolarità unica: essere perfettamente quadrato e non a mezzaluna, come da tradizione.

Ed è lontano chi sta pensando che sia l’invenzione dell’acqua calda: cambiare forma in modo radicale, addirittura inserendo angoli, e mantenere le caratteristiche di un croissant, con la croccantezza esterna ed il cuore morbido e soffice, non è esattamente una passeggiata per tutti. I primi esperimenti, ha svelato Baronetto sulle pagine di “Repubblica”, risalgono al 2019, quando con il suo team ha provato a cuocere la base di un croissant intrecciato in uno stampino quadrato in genere utilizzato per il pancarrè. “Per me funzionava: aveva la consistenza giusta”.

Un’idea che il sito del ristorante presenta come una piccola magia dolciaria direttamente ispirata dal cubo di Rubik, il celebre rompicapo ideato nel 1974 dall’omonimo professore di architettura ungherese. Ma che a Baronetto stesso ricorda i sanpietrini di piazza Carignano.

Il breve annuncio sul sito, in cui si specifica che Crubik è disponibile con ripieno di crema pasticcera o cioccolato, si conclude con un avviso molto chiaro: “Attenzione, provoca dipendenza”.

Quella che, appunto, si è scatenata a Torino anche per via del numero di Crubik realizzati ogni giorno, mai superiore a 150 pezzi e con nessuna intenzione di aumentare.