Galleria fotografica

“Cybersecurity in viaggio, come evitare le truffe in vacanza”, una recente ricerca realizzata da Kaspersky, mappa le abitudini tech degli italiani in viaggio e mette in evidenza i possibili rischi di sicurezza informatica.

Se lo smartphone è ormai diventato irrinunciabile nella vita quotidiana, lo è ancora di più quando si è in vacanza. Secondo la ricerca, la metà degli italiani (50,2%) è ormai abituata a salvare biglietti di aerei o treni, prenotazioni di hotel o appartamenti nel proprio smartphone, in modo da averli a portata di mano quando serve. Un’abitudine ampiamente diffusa, nonostante un aumento degli attacchi ai dispositivi mobile del 52% registrato nel 2023. Quindi sempre meglio un piano B come conservare le prenotazioni anche nelle rispettive app (scelta adottata solo dal 27%) o la cara vecchia copia stampata scelta dal 22,4%. È bene poi ricordarsi di fare il backup del telefono prima di partire, sia per il rischio di minacce di cybersecurity ma anche per furti o danneggiamenti. Questa sembra un’abitudine abbastanza condivisa visto che il 41% degli intervistati ha affermato di farlo.

Con l’esigenza di essere sempre connessi e le tariffe dati che all’estero possono essere care, ci si collega spesso e con troppa facilità alle reti Wi-fi pubbliche come quelle di aeroporti, bar, ristoranti e hotel. Una pratica che rischia di essere pericolosa soprattutto per i propri dati personali. L'utilizzo di una VPN permette di migliorare la propria privacy su Internet e le versioni più moderne sono in grado di criptare i dati proteggendo le attività online da accessi non autorizzati. Una lezione che soprattutto chi è abituato a lavorare spesso in smartworking ha imparato. Infatti, la dicitura “protezione in vacanza” è stata associata dagli intervistati più alla dimensione tecnologica e all’uso di una VPN con oltre un terzo (36,6%) delle risposte, superando anche la più classica crema solare (34,4%). Complice la crescente necessità di non potersi staccare mai completamente dal lavoro, quasi la metà degli italiani (47,6%) afferma di utilizzare una VPN per collegarsi in modo più sicuro a internet e alla rete dell’ufficio da remoto, talvolta anche in vacanza.

Così come le reti Wi-fi, anche i punti di ricarica nei luoghi pubblici possono nascondere dei pericoli. Nonostante il termine ‘juice jacking’ faccia immaginare un fresco cocktail tropicale, non bisogna mai abbassare la guardia. Si tratta, infatti, di una tecnica di attacco ampiamente diffusa che coinvolge le porte di ricarica USB, che sarebbe sicuramente meglio evitare, ma non sono dello stesso parere il 53,2% degli intervistati che hanno dichiarato di utilizzarle in caso di necessità, quando cioè la batteria è quasi completamente scarica, esponendosi però al rischio di furto dei dati. Circa il 30% evita di utilizzarli e di questi solo il 12,8% ha sempre in tasca un powerbank da usare quando si è in viaggio.

Gli italiani si sentono più sicuri per le minacce informatiche in Italia (14,8%) piuttosto che in Cina, considerata da più della metà del campione una delle mete più pericolose per la poca attenzione alla privacy, o negli Stati Uniti (24%).

La più grande paura però non riguarda la tecnologia: al primo posto si classifica infatti il furto dei documenti (43,6%) seguito subito dall’oggetto di cui non possiamo più fare a meno: il cellulare (23,4%). Nel caso in cui lo smartphone finisca nelle mani sbagliate la preoccupazione più grande per la maggiornza degli intervistati (76,6%) è che possano essere usati gli strumenti di pagamento salvati.

Per pianificare e trascorrere una vacanza sicura, all’insegna del relax e del divertimento, gli esperti consigliano di seguire alcuni semplici accorgimenti. Primo, diffidare dai siti con offerte incredibilmente vantaggiose o che chiedono troppe informazioni personali. È importante affidarsi a piattaforme di prenotazione di viaggi, voli aerei e siti web di hotel conosciuti e affidabili, controllando che l’URL riporti la dicitura “https” o l’icona del lucchetto prima di effettuare transazioni o condividere dati. Implementare una soluzione VPN per migliorare la propria privacy su Internet in particolare quando si utilizza il Wi-Fi pubblico. Portare sempre con sé un powerbank e preferire le più classiche prese di corrente elettrica per evitare di utilizzare i punti di ricarica pubblici via USB, nel caso non fosse possibile adottare un blocco dati USB. Utilizzare una soluzione di sicurezza affidabile per una protezione completa da tutte le truffe conosciute e non, tra cui il phishing in viaggio.