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“È una norma di buon senso e rispetto degli altri. Si tratta di rispettare coloro che non fumano ed è un modo anche per promuovere la cultura del rispetto reciproco. Torino non è la prima città ad aver preso un'iniziativa di questo tipo e credo che altre lo faranno. Certo, qualunque regolamento prevede una sanzione ma io auspico che tendano a prevalere il ragionevole buon senso e il rispetto altrui. Sono regole di buon senso che valgono molto di più di regolamenti e sanzioni”. Parole di Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, commentando la notizia del divieto di fumo all’aperto nel raggio di 5 metri da altre persone, a meno di consenso, e comunque mai in presenza di donne incinta o bambini. Fumo vietato anche alle fermate dei bus, durante manifestazioni all’aperto, nei parchi e nei dehors. La multa per chi infrange la norma è di 100 euro.

La decisione, passata in Consiglio comunale su proposta del consigliare Silvio Viale: “Può essere considerata una misura sanitaria, ma è soprattutto una questione culturale di rispetto dei non fumatori e di buona educazione. Fumo? Mi sposto. Sono lontanissimi i tempi i cui si fumava dappertutto, nei cinema, in ogni riunione e in tutte le case. Oggi persino i fumatori più incalliti non fumano a casa, ma vanno sul balcone, alla finestra o nel cortile”.

Torino è in buona compagnia: a Milano una norma che vieta il fumo entro 10 metri da altra gente esiste dal 2021, ma prima ancora il divieto era scattato a San Lazzaro di Savena, nel bolognese, seguita da Volano, in provincia di Trento, e Bibione, dove è vietato fumare su spiagge e arenili.

Più avanti di tutti è la salutista California, dove la legge antifumo nei locali al chiuso, campi sportivi, spiagge e strade (entro i 6 metri da altre persone), risale addirittura al 1994, mentre nel resto degli Stati Uniti la Food and Drug Administration ha alzato da 18 a 21 anni l’età minima per poter acquistare sigarette. A New York, il divieto totale di fumo lascia l’unica possibilità per strada, ma ad almeno 30 metri dall’entrata di palazzi e a patto che nelle vicinanze non ci siano scuole, centri d’infanzia e strutture sanitarie. Mentre è notizia fresca il divieto di vendita di sigarette ai nati dal 2009 in poi scattato in questi giorni nel Regno Unito.

Secondo i dati riportati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per più di un quarto della popolazione mondiale vige il divieto di fumo negli spazi pubblici, ma finora è il Buthan l’unico Paese al mondo ad aver bandito dal 2011 la vendita e la pratica di fumare tabacco.