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Era il 1984, e se l’Occidente stava vivendo uno dei decenni più ricchi e spensierati di sempre, non era così nel resto del mondo. In Etiopia, quello stesso anno, una gravissima carestia continuava a uccidere ogni giorno migliaia di innocenti, nell’indifferenza generale.

Bob Geldof, artista irlandese che si era fatto conoscere con i “Boomtown Rats”, vede sulla BBC un servizio dedicato alla gravissima situazione etiope, e sente come un dovere morale l’esigenza di fare qualcosa. Insieme al chitarrista degli “Ultravox” Midge Ure scrive un brano e decide che tutti i ricavati sarebbero stati destinati all’Etiopia. Con a disposizione per sole 24 ore i “Sam West Sudios” di Londra, affida a Simon Le Bon e Sting il compito di incidere le voci guida, poi inizia a radunare un’enorme band ideale che metta insieme le migliori voci inglesi e irlandesi. Sta nascendo “Band Aid”: 37 artisti abituati a soggiornare sulla cima delle classifiche mondiali, riuniti sotto lo stesso tetto per incidere un brano destinato a diventare leggendario: “Do they know it’s Christmas?”. Ne fanno parte che gente come Bono (U2), Phil Collins (Genesis), le Bananarama, Boy George, George Michael (Wham), Sting (Police), Paul Weller (Style Council), Paul Young, più gli Spandau Ballet e i Duran Duran quasi al completo.

Il 25 novembre 1984, con sole sette ore a disposizione, tra le 11 e le 19, gli intoppi da superare sono tantissimi: Boy George vola a Londra su un Concorde pur di esserci, ma il miracolo non si ripete per David Bowie e Paul McCartney, costretti a inviare le loro parti dopo averle incise da altre parti.

Pubblicato il 3 dicembre 1984, il singolo vende tre milioni di copie, mettendo insieme 24 milioni di dollari che signora Tatcher pare avesse avanzato l’idea di tassare, salvo poi fare marcia indietro coperta da critiche e insulti.

Nel tempo, l’operazione “Band Aid” diventa un marchio di fabbrica e al brano originale si aggiungono altre versioni: la prima nel 1989, un’altra nel 2004 in occasione del ventennale e l’ultima che vedrà la luce proprio in questi giorni, per celebrare i 40 anni dell’impresa. “Ogni generazione dovrebbe avere la propria - ha commentato Midge Ure nella sua autobiografia – è una canzone che non ha niente a che vedere con la musica. Era secondaria, irrilevante. Il punto fondamentale era raccogliere denaro”.

“Do they know it’s Christmas? 2024 – Ultima remix”, come annunciato da Bob Geldof, Midge Ure e Trevor Horn, sarà presentata in anteprima il prossimo 25 novembre e da quel momento disponibile in formato digitale o fisico (CD e vinile). La curiosità è che la nuova versione mette insieme diverse generazioni di artisti britannici in un coro quasi impossibile da replicare realmente, visto che molti dei partecipanti originali non ci sono più. Eppure, sentire Sting ed Ed Sheeran, Boy George e Sam Smith, o ancora George Michael e Harry Styles, Rita Ora, gli One Directions, Robbie Williams e Chris Martin unirsi al “coro”, per gli estimatori non ha davvero prezzo.

“Questo brano racconta non solo la storia di un’incredibile generazione di talenti, ma rappresenta ancora un monito contro l’epoca in cui l’abbiamo ascoltata per la prima volta - ha commentato Geldof - gli anni Ottanta proclamavano l’avidità, ma questa canzone smentisce tutto”. Il brano sarà accompagnato da un video che mescola le registrazioni delle diverse versioni in cui anche se i protagonisti cambiano, tutti continuano a chiedersi “Ma loro lo sanno che è Natale?”.