“Hai superato i 40 anni? Beviti una Coca Cola”. È più o meno questo, lo slogan che da qualche anno in Giappone accompagna la “Coca Cola Plus Fiber”, versione inedita nel resto del mondo della bevanda gassata più celebre del pianeta.
Costata anni di ricerche e analisi, la Plus Fiber è ormai un classico dei carrelli della spesa degli orientali, visto che oltre al Giappone è disponibile soltanto a Taiwan, China, Hong Kong, Vietnam e Mongolia. Il motivo va ricercato nelle abitudini alimentari di queste popolazioni, molto attente a tutto ciò che è realmente benefico per la propria salute.
Malgrado un sapore che la rende molto alla Coca tradizionale, la Plus Fiber racchiude così tante qualità benefiche da aver superato i severissimi controlli e verifiche dell’autorevole “FOSHU” (Food of Specified Health Use), istituto che a cui spetta il compito di selezionare una categoria di prodotti alimentari di cui sono riconosciute proprietà utili alla salute dei consumatori perché capaci di migliorare il sistema immunitario, ridurre malattie cardiache, diabete, colesterolo e trigliceridi, oltre a rallentare il processo di invecchiamento. Insomma, entrare nel ristretto elenco dei FOSHU non è affatto semplice, tanto è vero che in Giappone restano esclusi perfino integratori e alimenti dietetici.
La Plus Fiber, oltre ad essere totalmente priva di zuccheri e calorie, racchiude 5 grammi di destrina, carboidrato dal peso molecolare molto basso, con l’aggiunta di crusca e aspartame, conditi con aroma di agrumi per accontentare il palato. Venduta in confezioni bianche da 470 ml per distinguerla immediatamente dalle altre, è forse l’unica variante della Coca Cola al mondo ad essere consigliata dagli esperti durante i pasti, perché aiuta a ridurre l’assorbimento di grassi a regola l’intestino.
Alle prese con la tassazione sui soft-drink zuccherati e con la demonizzazione delle bevande gassate che ormai tocca tutto il mondo, il colosso americano aveva già tentato di voltare pagina lanciando sul mercato la prima versione della “Plus”: era il 2007, ma lo stesso pubblico giapponese allora non aveva gradito, forse per la scarsa differenza con la Coca classica, mentre in patria la bevanda aveva finito per scontrarsi con la bocciatura della “FDA” (Food & Drug Administration), poiché il contenuto non rispettava i requisiti richiesti per le bevande in grado di migliorare la salute. Ridotta al silenzio, la prima Plus ha resistito sugli scaffali fino al 2011, quando è scomparsa senza che nessuno ne senta la mancanza.
Al momento non esiste risposta per chi chiede se e quando la Coca Cola Plus Fiber arriverà nel resto del mondo, Italia compresa.