Impossibile sbagliarsi: non c’è birra più celebre al mondo della Guinness, uno dei simboli d’Irlanda, dove più che una semplice bevuta è un rito antichissimo creato da Sir Arthur Guinness nel 1759.
Così sempre uguale a sé stessa da riuscire a cambiare profondamente senza che nessuno abbia nulla da eccepire, la storica e gloriosa birra scura di Dublino accoglie la Guinness 0.0, la prima stout, come sono chiamate le birre più scure e forti, alcol-free che limita anche il numero di calorie a 16 per 100 ml. Una variante che chiude un’epoca ma ne apre una del tutto nuova, e invece di far storcere il naso ai puristi parte alla conquista di quelle fasce di pubblico che finora la consideravano troppo carica per essere una semplice birra.
La versione Guinness 0.0, disponibile per iniziare nel canale della grande distribuzione in Gran Bretagna e dalla primavera del prossimo anno nei pub di tutto il Regno Unito, è il segno di quanto il birrificio di St. Jame’s Gate sia capace di seguire i trend e adeguarsi ai tempi, ma senza rinunciare - come specificato nelle comunicazioni ufficiali - “allo stesso gusto meravigliosamente morbido, lo stesso sapore perfettamente bilanciato e lo stesso colore scuro”. Gli ingredienti della 0.0 sono gli stessi di 258 anni fa: acqua, orzo, luppolo e lievito. L’alcol viene rimosso attraverso la filtrazione a freddo, metodo sufficiente per non alterare le celebri caratteristiche organolettiche. Insomma, una Guinness a tutti gli effetti, ma senza gli effetti dell’alcol, per parafrasare un po’ intorno alla novità.
“Il prodotto è inconfondibilmente Guinness, solo senza alcool, caratterizzato dalla stessa schiuma liquida e cremosa di colore rosso rubino scuro, sentori di cioccolato e caffè, armoniosamente bilanciati con note amare, dolci e tostate. I test di degustazione da parte di una giuria indipendente, hanno decretato che la Guinness 0.0 “ha superato le aspettative” con il suo gusto, lodato come eccezionale”.
Non è la prima volta che la birra più scura del mondo adotta dei cambiamenti che non ne scalfiscono minimamente la fama: nel 2017 aveva dichiarato il passaggio a birra vegana, adottato dando l’addio alla colla di pesce, da sempre uno degli ingredienti della ricetta originale.
Per gli irlandesi, la Guinness non è solo una birra: il 27 settembre di ogni anno si celebra l’Arthur’s Day, la giornata dedicata al fondatore, e ogni weekend – dicono le statistiche – nei pub lungo le rive del fiume Liffey se ne consumano 9.800 pinte all’ora. A livello globale, ogni anno vengono prodotti oltre 850 milioni di litri destinati a più di 100 Paesi.