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Per i giovanissimi, i “Dumb Phone” sono letteralmente i telefonini stupidi, quelli della prima generazione con cui al massimo si poteva chiamare o mandare Sms. Roba del cretaceo della tecnologia che va bene per le bacheche dei musei, finiti in soffitta con l’arrivo imponente dei potentissimi smartphone, aggeggi in cui è possibile infilare la propria vita per intero.

Ma c’è una tendenza, un riflusso di abitudini, che sta riaccendendo i riflettori sui telefoni stupidi, altrimenti detti “Boring”, noiosi. Un ritorno di fiamma che addirittura scavalca la celebre Generazione Z per planare su quella successiva, i giovanissimi della “Alpha”, dove sostano coloro che sono nati tra i primi anni del 2010 e la metà del decennio successivo, piuttosto attratti dall’idea detox di non essere perennemente attaccati al proprio smartphone. Un’abitudine maniacale che, secondo le statistiche, porta gli italiani a trascorrere una media di sei ore al giorno con gli occhi fissi sullo schermo di uno smartphone. Cifra che diventa 2.190 ore in un anno: più o meno quattro mesi, per dirla in modo ancora più chiaro.

Il nuovo trend, come sempre accade, è diventato tale dopo che i media americani hanno iniziato a dedicare articoli e inchieste al desiderio ancestrale di provare sulla pelle i piaceri di un mondo disconnesso, accompagnato ovviamente dal lancio di una nuova generazione di “Flip Phone”, i telefoni a conchiglia che ricordano tanto i Motorola degli anni ’80. Per carità, quelli nuovi non sono e non saranno mai così basici come nella memoria di chi ai tempi c’era, ma comunque sufficienti per riuscire a staccare la spina dal bisogno di connessione perenne, e comunque sufficienti per riportare equilibrio tra il mondo digitale e quello reale.

Un processo di “digital detox” dimostrato da una recentissima ricerca realizzata negli Stati Uniti, da cui è emerso che il 32% dei giovanissimi ha espresso il desiderio di riuscire ad essere meno dipendente dallo smartphone, e addirittura uno su cinque (il 22%), ha ammesso che spesso e volentieri lo dimentica volutamente a casa prima di uscire.

Dati che diventano anche un nuovo capitolo nell’immenso business della telefonia mobile: secondo gli analisti della “Counterpoint Research”, autori del report “Millennials Advocate Digital Detox”, il mercato dei Dumb phone è destinato a crescere conquistando fette sempre più larghe di pubblico.

Ma a gelare un po’ le speranze di un mondo meno interconnesso e più attaccato alla realtà ci pensano però gli esperti: il progresso non si può fermare e oggi più che mai, pensare di isolarsi non è semplice, sia dal punto di vista personale che professionale. Forse, come insegnavano i latini con la massima “in medio stat virtus”, la strada migliore sarebbe arrivare un giorno ad essere connessi quando serve, ma tenendosi stretti ritagli di giornata tutti per sé.