Tanti hanno la fortuna di avere un amico o un conoscente che di computer e informatica ne mastica. Qualcuno a cui poter chiedere aiuto quando i programmi si imbizzarriscono per motivi che sanno solo loro, col risultato di costringere alla resa anche la più granitica delle buone volontà. Gente che arriva in soccorso quando si arriva di fronte all’istinto criminale di prendere una mazza ferrata e vendicarsi della macchina ribelle.
Capita, è normale, ma forse lo è appena un po’ meno scoprire che la stessa cosa, compresa forse la mazza ferrata fra le mani, è capitata a Elon Musk, l’imprenditore più lanciato nel futuro che ci sia, inventore di un colosso dell’auto elettrica, proprietario di una compagnia aerospaziale, di un social media e di una società biomedica pronta a impiantare microchip nel cervello umano, nonché vulcanico geniaccio con la mente sempre al lavoro, costantemente spinta in avanti. Ma non abbastanza da capire come risolvere qualche piccolo problema accusato dal suo nuovo PC Windows.
È accaduto qualche giorno fa, quando Elon – alquanto spazientito – ha messo mano sulla tastiera condividendo un posto su “X” (l’ex Twitter) in cui si rivolgeva direttamente a Satya Madella, CEO di Microsoft. Un po’ come chiamare John Elkann per farsi spiegare come sintonizzare l’autoradio della Panda.
Nel post, Elon lamentava di non poter usare il computer “a meno di creare un account Microsoft, il che significa anche consentire all’AI l’accesso al mio computer”. Un appunto che ha scatenato le risate di gente poco più esperta di Musk, preparata a sufficienza per sapere che Microsoft lascia libera scelta ad ogni utente di condividere o meno i propri dati con “Copilot”, il nuovo chatbot di Intelligenza Artificiale integrato.
Ma questa è soltanto la prima parte della magra figura rimediata da Elon. La seconda riguarda la segnalazione automatica del suo post a “Community Notes”, il servizio gestito dagli utenti che nel giro di poco ha prontamente suggerito a Musk come risolvere il problema che gli stava rovinando il weekend, installando Windows senza creare un account Microsoft. Dopo aver ricevuto qualche suggerimento, l’uscita dell’ennesimo post infelice: “Community Notes sta fallendo, questa opzione non esiste più”, ha rimproverato Musk ai volontari che si occupano volontariamente di aiutare gli altri utenti.
Dopo qualche ora, è facile immaginare zeppa di tentativi, è finalmente arrivato il post in cui annunciare di avercela fatta: “Grazie a tutti”.
Ma questo non è bastato. L’ultimo post della giornata è stato ancora rivolto al CEO di Microsoft: “Satya, non voglio essere una seccatura, ma per favore consenti alle persone che configurano un nuovo pc Windows di saltare la creazione di un account Microsoft. L’opzione scompare se il computer è connesso al WiFi. Inoltre, anche se desideri iscriverti, non ti consentirà di utilizzare un indirizzo email di lavoro e io ho solo indirizzi email di lavoro”.
Non si ha notizia se Satya Madella abbia risposto, magari in privato, come farebbe un amico o un conoscente a cui rivolgersi quando le macchine impazziscono e non resta che la mazza ferrata.