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Nell’Iso-mondo ogni nome comincia per “Iso”. Per questo, anche l’affascinante e variegata storia di questa Casa italiana, ricca di sfide e scelte coraggiose, non è soltanto un’avventura”, una vera “Iso-Avventura”. Parlare di Isomoto, Isoscooter, Isocarro, Isociclo, Iso neve, della piccola Isetta e della granturismo Iso-Rivolta significa tuffarsi in un’altra epoca. Per molti avrà il sapore di una scoperta, ma in realtà si tratta di una vicenda industriale che ha rappresentato un momento fondamentale nella storia del motorismo italiano ed internazionale, il cui lascito è ancora visibile oggi. Iso Rivolta seppe distinguersi con una produzione sempre originale, reinventandosi e mettendosi in gioco, intercettando e anticipando i desideri e lo spirito dei tempi che cambiavano.

Al MAUTO – dal 29 marzo all’11 giugno – saranno esposti 12 esemplari della produzione Iso: l’iconico Isoscooter 125 (1952), il primo a portare in dote il “motore a cilindro sdoppiato”, la sua derivazione motociclistica Isomoto 125 (1952), prodotta in Italia, e la versione Isomoto 125 (1954), dotata di sidecar e prodotta dalla divisione spagnola dell’azienda. Immancabile la geniale Iso Isetta (1954) di concezione ancora oggi innovativa, una Isomoto GT (1954) del famoso concessionario Iso torinese “Arduino”, la rara Isomoto C (1955) prodotta per un solo anno e l’Iso Scooter 150 F Diva (1959) dal successo mondiale. Dei primi anni ‘60 un pezzo unico realizzato solo come prototipo conosciuto con il nome tecnico di Progetto 100.000 (1961) che prefigurava un veicolo fuoristrada motorizzato Fiat, ancora il rarissimo esemplare IR GT340 “365” (1964) dalle caratteristiche inedite e la IR Grifo S (1969) che identifica una delle sole 13 vetture con tettuccio tipo “targa” costruite. Per concludere, la grande berlina IR Fidia (1972) ricordata come “le quattro poltrone più veloci del mondo” e la moderna IR Lele (1972) con le sue linee che anticipano gli stilemi degli anni Settanta.

L’esposizione mette cronologicamente in mostra l’eredità storica del marchio, con versioni speciali e pezzi unici della produzione Iso Rivolta sia italiana che internazionale, selezionati e raccontati attraverso un percorso espositivo corredato di immagini e contributi inediti. Insieme a questi, si espongono anche oggetti e documenti provenienti da collezioni e dal Centro di Documentazione del MAUTO.

Fondata da Renzo Rivolta e in seguito guidata dal figlio Piero, la Iso Rivolta seppe intuire e interpretare i gusti del proprio tempo, seguendo - e ancor più spesso anticipando - i sogni e i bisogni di un’Italia che dal secondo dopoguerra si avviava al miracolo economico, culminando nei ruggenti anni ‘60 e di seguito impattando nei complicati Settanta. Quella di Iso Rivolta è sempre stata una produzione varia e di altissima qualità costruttiva, tecnica e prestazionale: dagli scooter alle motoleggere mosse dall’iconico “motore a cilindro sdoppiato” come l’Isoscooter 125 e l’Isomoto 125 (con successive derivazioni e modelli sempre più sportivi) per muovere un Paese in ricostruzione, all’innovativa bubble-car Iso Isetta per “motorizzare gli italiani”.  Di grande successo anche i veicoli commerciali e lo scooter 150 F “Diva”: proposte che consentirono a Iso Rivolta il salto verso la produzione delle veloci, lussuose, comode e affidabili granturismo, come la GT 300/340 - la “coupé che si guida con il cappello” - la performante Grifo GL, la veloce berlina S4/Fidia e l’innovativa Lele, tutte caratterizzate dall’inedito telaio in lamiera di acciaio saldato elettricamente alla carrozzeria (monoscocca) ed i possenti motori V8 Chevrolet e Ford. Autentici capolavori della tecnica e del design, tracciati da personalità come Ermenegildo Preti, Pierluigi Raggi, Giotto Bizzarrini, Giorgetto Giugiaro, Marcello Gandini ed Ercole Spada.

La mostra è anche l’occasione - appoggiata e promossa dal MAUTO - per promuovere la ormai necessaria costituzione de “l’Archi-Museo Iso”: un’istituzione in grado di riunire l’ampio patrimonio di documenti e oggetti e una parte di veicoli della produzione Iso Rivolta, raccolti e donati negli anni. L’Archi-Museo Iso dovrebbe realizzarsi all’interno di una parte degli storici capannoni di Bresso (MI) sopravvissuti alla demolizione, e che hanno visto costruire materialmente questo mito, lì dove Iso Rivolta è nata ed aspetta di ritornare per mostrarsi quale eredità culturale comune.

INFO PRATICHE

ORARI: lun. 10-14, pomeriggio chiuso, mart-dom. 10-19

INGRESSO: intero: 15 €; ridotto: 12€; scuole: 3 €; ragazzi 6-17 anni: 5 €

CONTATTI: www.museoauto.com