Nel mondo del fitness circola un nuovo trend secondo cui qualche ora di palestra farebbe molto meno effetto degli “exercise snack”, figli più tranquilli degli esplosivi “HIIT” (High Intensity Interval Training).
Spiacente, nulla da mangiare: il termine indica piuttosto delle pillole di tempo dedicate all’attività fisica, brevi ma ripetuti più volte nel corso della giornata. Due studi recenti, il primo pubblicato su “Sports Medicine” e il secondo comparso su “Phsycology, Nutrion and Metabolism”, hanno voluto indagare i benefici degli exercise snack, sviluppati da Izuni Tabata dell’Istituto Nazionale giapponese di Fitness e sport, sul fisico di giovani e adulti, scoprendo per cominciare che l’attività intensa ma breve è di gran lunga più sicura per il fisico rispetto a quella prolungata, perché in grado di ridurre il rischio di malattie croniche e cardiovascolari.
Ah, già, la domanda può starci comoda: ma quali sono gli exercise snack? In realtà è sufficiente muoversi, imparando più che altro l’arte di sfruttare ogni possibile occasione di pausa o attesa per fare attività fisica, dalle scale fatte a piedi evitando gli ascensori alle passeggiate veloci da inserire nel corso della giornata, ancora squat e piegamenti da eseguire ovunque e per finire un po’ di stretching dinamico. Il tempo? Dipende: si può andare da un solo minuto, magari nell’attesa che il computer si avvii, ad una decina, attendendo la cottura del pollo in forno. Secondo gli esperti, l’ideale sarebbe mettere insieme almeno 150 minuti a settimana, concentrandosi di volta in volta su parti specifiche del corpo come braccia, gambe e addominali.
Fra i lati positivi dell’exercise snack l’estrema democrazia: non servono attrezzi specifici o abbigliamento particolare: possono farli tutti, a qualsiasi età, scegliendo liberamente durata e intensità.