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In principio fu il “Fantacalcio”, gioco che permette ad ogni italiano di trasformarsi in allenatore nato nel 1990, anche se a sua volta mutuato dal “Fantasy Baseball” in voga negli Stati Uniti. Nel 2020, quello che è definito “un gruppo di amici addetti ai lavori del mondo dello spettacolo”, crea il “FantaSanremo”, fantasy game che consiste nell’organizzare squadre virtuali di artisti in gara.

Ma adesso, la faccenda inizia a prendere una piega sinistra, perché nelle ore immediatamente successive alla scomparsa di Papa Francesco è partito il “FantaPapa”, in cui questa volta bisogna indovinare non solo il nome del successore di Papa Bergoglio che uscirà dal Conclave, ma anche l’appellativo papale che assumerà, il numero di fumate nere, in che giorno della settimana avverrà l’elezione, a che ordine religioso appartiene, se il numero sarà pronunciato prima o dopo il nome, se porta gli occhiali, il tenore del primo discorso e perfino la prima parola che il nuovo Pontefice pronuncerà dal balcone di San Pietro dopo il leggendario annuncio “Habemus Papam”.

Il regolamento del sito fantapapa.org non è molto differente dagli altri giochi simili: l’iscrizione gratuita attraverso un account permette di gareggiare in leghe private, formate con amici, o in quella aperta a tutti. Ad ogni giocatore sono concessi 11 cardinali, di cui uno nominato capitano e un altro come portiere, a indicare il più e il meno “papabile”. A quel punto inizia il balletto dei bonus-malus: indovinare l’elezione porta in dote 500 punti, addirittura raddoppiati se il cardinale è il capitano della squadra, ma al contrario se il nome del nuovo Pontefice è quello a cui è assegnato il ruolo di portiere, i punti persi salgono a 1.000.

Fra i papabili, ovvero i nomi fra cui scegliere la propria formazione: Matteo Zuppi, Pietro Parolin, Luis Antonilo Tagle, Pierbattista Pizzaballa, Péter Erdó, Jean-Claude Hollerich, Robert Sarah, Gerhard Ludwig Müller, Jean-Marc Avelin, Augusto Paolo Lojudice, Leonardo Sandri, Odilo Scherer, Christoph Schönborn, Marc Oullet, Peter Tukson.

Il premio? Nessuno a parte la soddisfazione aver individuato il nome del nuovo Pontefice, cosa difficile perfino per gli esperti Vaticanisti.