Fra la fine degli anni Settanta e l’inizio del decennio successivo, la comparsa del “fax” era stata una rivoluzione epocale. Impensabile, fino ad allora, fare una fotocopia di un documento che sarebbe magicamente comparso da un’altra parte.
Da roba per pochi eletti, il fax (o facsimile), diventa ben presto un elettrodomestico diffusissimo, come racconta Jonathan Coopersmith, professore di storia della tecnologia all’università del Texas autore di “Faxed: The Rise and Fall of the Fax Machine”, libro in cui ripercorre la nascita di questo sistema di comunicazione partendo dal XIX secolo, quando una serie di scienziati comincia a lavorare a un innovativo sistema per inviare e ricevere messaggi. Fra esperimenti e tentativi servono più o meno altri 150 anni prima di vedere i “moderni” fax, tecnologia futuribile non a caso citata anche in “Ritorno al futuro 2” (1989), quando Marty McFly (al secolo Michael J. Fox), si ritrova catapultato nel 2015, anno in cui il fax è così diffuso da averne uno in ogni stanza della casa.
Poi, così com’era arrivato, il fax inizia a scomparire avvolto nel silenzio, vittima della tecnologia e del web, che tanto passato sono riuscite a ingoiare e digerire.
Eppure, racconta una recente inchiesta del “Telegraph” inglese, il fax non è mai scomparso, e in diverse parti del mondo non solo è ancora utilizzato, ma viene considerato uno strumento che difficilmente potrà mai essere sostituito con la stessa efficacia. In Giappone, Paese dove la tecnologia non fa prigionieri, un recente sondaggio ha stimato che nelle grandi aziende almeno un apparecchio facsimile resiste, esattamente come nelle abitazioni di buona parte dei cittadini. Vale lo stesso per la Germania, dove addirittura il numero di fax inviati aumenta ogni anno, e in Gran Bretagna, dove la “East Coast Main Line”, la società che ha in gestione le ferrovie del nord del Paese e muove ogni anno 85 milioni di passeggeri, usa il fax per molte comunicazioni interne, comprese quelle che stabiliscono i turni del personale.
Secondo le stime della “Gitnux”, una società tedesca di analisi, nascosti qua e là nel mondo ci sarebbero ancora 25 milioni di fax perfettamente funzionanti e utilizzati quotidianamente. Il motivo di tanta resistenza? Semplice, perfino banale: oltre ad essere efficiente e fedele, il fax è a prova di hacker.