Il Cavallino Rampante nato nella bassa emiliana mancava da 58 anni esatti dai nastri di partenza della leggendaria “24 Ore di Le Mans”. L’ultima volta era il 1965, quando la 250 LM affidata a Jochen Rindt e Masten Gregory taglia il traguardo sul circuito della Sarthe.
Un arco di tempo che idealmente è stato riallacciato poche ore fa, quando Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi hanno nuovamente portato sulla linea del traguardo la nuova 499P numero 51, dopo 342 giri sul tracciato francese. Una vittoria che significa anche un pizzico di orgoglioso piemontese. Alessandro Pier Guidi, colui che ha guidato la Ferrari nello sprint finale, è di Sarezzano, nell’alessandrino. Un ingegnere quasi 40enne tre volte campione del mondo WEC e con due allori a Le Mans.
Per la Casa di Maranello è un risultato storico: al rientro nella top class, dopo più mezzo secolo di assenza, la squadra “Ferrari – AF Corse” mette la firma sulla gara endurance più famosa al mondo, quarto round del FIA World Endurance Championship 2023.
Alla bandiera a scacchi concludono quinti Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen con la 499P numero 50, ritardati nella notte da un intervento sulla vettura che ha impedito all’equipaggio di essere in lizza per il podio, nonostante l’ottima prestazione che ha permesso di rimontare diverse posizioni. Le Ferrari 499P erano scattate dalle prime due posizioni in griglia rispettivamente con le Hypercar numero 50 e 51 dopo i tempi fatti registrare durante la Hyperpole.
Il numero complessivo di successi sale così a 39, includendo i 29 di classe messi in bacheca nella storia Ferrari a Le Mans. Con il risultato nel quarto appuntamenti ridiato, Ferrari rimane seconda i classifica Coastruttori, accorciando la distanza da Toyota a soli 19 punti.
Al secondo posto la superfavorita della vigilia Toyota GR010 Hybrid di Sebastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa, terzo gradino del podio per la Cadillac V-Series di Alex Lynn, Earl Bamber e Richard Westbrook.