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Più di 45 giorni di festival e oltre 100 eventi diffusi per riflettere intorno a tutte le sfumature del verbo “accogliere”, declinato attraverso i temi dell’inclusione e della multiculturalità: dal 14 settembre al 31 ottobre 2024 torna a Torino il “Festival dell’Accoglienza”, un’iniziativa curata e organizzata dalla Pastorale Migranti dell’Arcidiocesi di Torino e dall’Associazione Generazioni Migranti, in collaborazione con Fondazione Migrantes e Opera Barolo, realizzata con il patrocinio della Regione Piemonte, della Città di Torino, dell’Università degli Studi di Torino e con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione CRT.

Il Festival, giunto alla quarta edizione, proporrà anche quest’anno le testimonianze di coloro che hanno vissuto e vivono “l’accoglienza” nel loro quotidiano: attivisti, scrittori, giornalisti, filosofi, artisti,ricercatori, docenti, volontari e volontarie delle realtà torinesi.

Storie ed esperienze declinate attraverso un programma di incontri e dibattiti, spettacoli teatrali e musicali, laboratori, una rassegna cinematografica, mostre fotografiche, presentazioni di libri, focus ed eventi per i giovani, visite a realtà accoglienti torinesi e iniziative religiose.

Più di 100 appuntamenti in programma a Torino e in tutto il Piemonte,ma che coinvolgeranno anche altre città d’Italia per un festival diffuso che si sposterà per raggiungere Trieste, meta scelta per la trasferta dell’edizione 2024 lungo le rotte dei migranti (11-13 ottobre) e arriverà fino a Modena per il gemellaggio con il Festival della Migrazione.

Il festival vuole soprattutto trasmettere, attraverso il suo programma di incontri ed eventi, un messaggio di pace contro i conflitti, portando all’attenzione del pubblico anche racconti positivi, esperienze di convivenza possibile in un mondo divorato dalle guerre, che possa porre le basi per un cammino da fare insieme e che non lasci indietro nessuno.

Una delle domande chiave della nostra epoca è cosa significhi oggi lavorare per la pace in un momento storico in cui la guerra si riaffaccia con forza inaudita sul panorama europeo. Proveranno a rispondere Luisa Morgantini, già europarlamentare e scrittrice, Nirit Oren, Women Wage Peace, associazione israeliana per la pace, Nivine Sandouka, attivista di Alliance for Middle East Peace, organizzazione di associazioni israeliane e palestinesi per la pace, Veronica Fernandes, giornalista e reporter di Rai News2, con un intervento video del Card. Pierbattista Pizzaballa, metropolita latino di Gerusalemme, in un confronto che rifletterà anche sul ruolo delle donne. L’incontro, in programma l’8 ottobre alle 17.30 nella Biblioteca Civica Italo Calvino, partirà proprio dalla dolorosa esperienza del Medio Oriente e sarà moderato da Marzia Sica, responsabile Obiettivo Persone della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Al CAM - Culture and Mission di via Cialdini, sarà invece proiettato il 23 ottobre alle 20.30 il film “The narrow bridge” (“Il ponte stretto”) di Esther Takac (Australia, 2022 - 76’), un viaggio di ricerca nelle anime di quattro persone che, dopo un dolore bruciante, hanno sviluppato forze che non avevano mai avuto prima. Le loro storie non sono isolate, ma appartengono a un movimento di base: ‘Israeli-Palestinian Bereaved Families’ (Famiglie israeliane e palestinesi in lutto).

Sempre nell’ottica di favorire la costruzione di nuove amicizie e di una comunità più aperta e accogliente, il festival prevede anche appuntamenti più conviviali come la Cena dell’Accoglienza del 28 settembre al Giardino della Magnolia, un momento speciale dove tutti sono invitati a portare e condividere un piatto, trasformando l'incontro in un'esperienza di scoperta culturale. O ancora, l’International students gathering del 25 ottobre dalle 17 alle 23: una grande festa di benvenuto, tra piatti dal mondo e balli di nuovo al Giardino della Magnolia, per accogliere gli studenti internazionali con un intervento dell’Associazione Rondine di Arezzo e i saluti di Rosanna Purchia, Assessora alla Cultura della Città di Torino, Roberta Ricuccidell’Università di Torino e Claudia De Giorgi del Politecnico di Torino.

Per questa edizione è stata realizzata l’immagine guida di un’impronta digitale. È un segno d’identificazione univoco per ogni essere umano, interpretato in questo caso sotto un altro punto di vista. Con gli appuntamenti del festival si vuole creare una sensibilità collettiva su temi come l’inclusività, la condivisione e, appunto, l’accoglienza.

In questa accezione, l’impronta digitale non è il segno del singolo, ma il simbolo della costruzione di un’identità complessiva, individuo dopo individuo, individui con altri individui, basata su valori e principi comuni. Insieme si può essere liberi e rispettosi, conservando la propria unicità.

LE SEZIONI DEL FESTIVAL

Il festival proporrà numerosi appuntamenti e occasioni di riflessione, in particolare intorno ad alcune date significative, quali la 110ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (29 settembre), la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza (3 ottobre) - durante la quale verranno accese delle luci in varie sedi tra Torino, Chieri, Rivoli, Pinerolo, Asti, Alessandria e Vercelli - la Giornata Europa contro la Tratta di Esseri Umani (18 ottobre) e la Giornata Missionaria Mondiale (20 ottobre) che andranno ad inserirsi tra gli eventi della sezione Ricerca di Senso dedicata al tema dell’edizione 2024. Tra questi, sarà particolarmente significativo l’incontro del 25 settembre a Palazzo Barolo alle ore 20.30 con Padre Alejandro Solalinde,sacerdote messicano tra i più importanti difensori dei migranti in Messico, responsabile di un centro di accoglienza a Ixtepec, città nel sud del Paese, nel quale ogni anno transitano 20mila migranti. L’evento vedrà anche la partecipazione, con un intervento in collegamento, di Antonio Nicaso, docente di Storia delle Organizzazioni Criminali all’Università di Middlebury, Vermont – USA, e sarà moderato da Paolo Lambruschi, giornalista di Avvenire.

Molto ampia, poi, la sezione degli Incontri, con dialoghi, conferenze e condivisione di esperienze e scambi intergenerazionali per cogliere diversi punti di vista e allargare il proprio sguardo. In particolare, in un doppio appuntamento, il 16 e il 17 ottobre, troveranno spazio le questioni legate al lavoro, alla sicurezza e al caporalato: alcuni dei grandi problemi irrisolti del nostro Paese e di tragica attualità a cui saranno dedicati tre incontri. Ne parleranno Elsa Fornero, Gian Carlo Caselli e Francesco Gianfrotta in una tavola rotonda il 16 ottobre alle ore 14.30 presso l’Auditorium Reale Group con Marco Buttino dell’Università di Torino e Kasem Mohamed Ibrahim, educatore e autore del libro “Tra terre amare. Undici traversate più due” (ed. Seb27, 2023), incontro che sarà moderato da Ottavia Giustetti, giornalista di Repubblica.

Largo spazio sarà anche dedicato agli approfondimenti rivolti alle storie di frontiera e alle esperienze di migrazione, declinate attraverso punti di vista differenti, come il panel di giovedì 31 ottobre alle 18.30 nell’Aula Magna dell’Università di Torino alla Cavallerizza Reale, che vedrà protagonisti Gianrico Carofiglio, scrittore, ex magistrato e già senatore della Repubblica, insieme al cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo metropolita di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. O ancora, un dialogo con Eraldo Affinati, scrittore e fondatore della Scuola Penny Wirton per l’insegnamento della lingua italiana a migranti, sulle esperienze di apprendimento della lingua italiana a studenti stranieri e della lingua della famiglia d’origine per giovani cresciuti in Italia con radici migranti.

Si rifletterà anche sul ruolo dei media e sull’importanza di costruire una narrazione che vada oltre al clamore della notizia e contribuisca anche alla comprensione della complessità dei fenomeni migratori. Ne parleranno insieme Marco Girardo, Direttore di Avvenire, e Andrea Malaguti, Direttore de La Stampa in un incontro moderato da Letizia Tortello, giornalista de La Stampa, in programma il 23 ottobre alle ore 17 al Teatro Gobetti.

Attraverso la sezione Spettacoli, il pubblico avrà modo di scoprire il linguaggio universale delle arti performative, capace di superare tutte le frontiere, generando contaminazioni e restituendo la bellezza delle diverse culture. Tra i vari eventi, i Cori dal mondo, in programma il 29 settembre alle ore 17 nella Chiesa di San Domenico con l’esibizione di 11 cori composti da comunità di diversa provenienza, in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.

Non mancheranno le presentazioni di testi per la diffusione di una cultura capace di denunciare l’ingiustizia, disvelare gli inganni, raccontare la bellezza, nutrire la speranza e difendere la libertà. Tra i protagonisti della sezione Libri, Francesco Vietti, autore del libro“Semuren” che sarà presentato il 26 settembre alle 18.30 al Centro culturale Dar al Hikma in un dialogo insieme ad Hassan Khorzom, mediatore culturale del Museo Egizio di Torino. O ancora, la presentazione del libro “Vite ferme. Storie di migranti in attesa”, in programma il 1° ottobre alle 18 nella Biblioteca comunale “Giorgio Faletti” di Asti. Tra le pagine sono raccontate le vite di ogni giorno dei migranti con le loro stesse parole, fatte di desideri e di frustrazioni, di sogni e di incubi, di presenza e di assenze. Ne parlerà l’autore Paolo Boccagni in un dialogo con Paolo Maccario, responsabile dell’Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi di Asti.

Nel programma della IV edizione c’è anche la sezione Luoghi con visite guidate in alcuni dei punti di riferimento dell’accoglienza nel territorio di Torino, come Casa Miriam e il Distretto Sociale Barolo, per scoprirne la loro storia, il presente e i tanti volti della solidarietà. Luoghi che parlano di umanità, di pratiche di cura, di scambi e di sogni.

Le porte del Giardino della Magnolia (via Cottolengo 24/A) e di altre sale della città, si apriranno al pubblico ancora una volta per vivere insieme l’eterna magia del Cinema. Grazie alla collaborazione con Museo Nazionale del Cinema, Cinema Centrale, Distretto Cinema, Cinema Romano, Cinema Agnelli, ACEC, Centro Interculturale della Città di Torino e Associazione culturale Vera Nocentini saranno proiettati film che parlano di viaggi, confini, accoglienza e inclusione. Come “Green border” di Agnieszka Holland (Polonia, 2023, 147’), in programma il 26 settembre alle ore 20.30 al Cinema Agnelli, che racconta le vicende di una famiglia siriana che tenta di raggiungere l’Unione Europea, di una giovane guardia di frontiera e di un gruppo di attivisti. Il film, premio speciale della Giuria alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e candidato due volte agli European Film Awards verrà presentato da Niccolò Zancan, giornalista de La Stampa, e la proiezione sarà introdotta da Tommaso Panero, dell’Associazione culturale Vera Nocentini.

Spazio infine alla sezione Laboratori, con esperienze pratiche, pensate per confrontarsi, conoscersi attraverso il fare e lo sperimentare, come le attività che abbracciano i temi della sostenibilità o l’appuntamento “MammaLingua: storie per tutti, nessuno escluso” del 5 ottobre al Giardino della Magnolia dalle 10 alle 12, dedicato alle famiglie, con letture in più lingue e la collaborazione dei giovani volontari dell’Associazione Generazioni Migranti.

LE NOVITÀ

Con la IV edizione prende il via anche una nuova collaborazione conTerraMadre - Salone del Gusto di Slow Food. Il Festival dell’Accoglienza proporrà infatti un incontro dedicato all’educazione alimentare con Enzo Bianchi e Carlo Petrini in programma il 29 settembre a Parco Dora alle ore 19.30. Il fondatore di Slow Food tornerà poi al Festival anche l’8 ottobre per un incontro in Auditorium Reale Group alle ore 10 su cibo, culture e accoglienza, costruito insieme ad alcune scuole superiori torinesi.

Il coinvolgimento del mondo della scuola è un’altra delle novità di quest’anno. Tra i vari eventi preparati insieme alle classi, confermata anche la partecipazione di Gustavo Zagrebelsky che mercoledì 16 ottobre alle ore 10 in Auditorium Reale Group coinvolgerà il pubblico in un dialogo intorno alle parole legate al tema dell’accoglienza.

Trieste, porta d’Europa, capolinea della Rotta Balcanica: ogni giorno, attraverso questa città, decine di persone entrano in Italia, dopo aver camminato per settimane attraverso i boschi della Bosnia Erzegovina, Croazia e Slovenia. Mesi di viaggio che li portano qui da Siria, Afghanistan, Iraq, Pakistan e molti altri Paesi del Vicino Oriente. Dopo aver raggiunto Oulx in Val di Susa, nell’edizione 2022, e aver percorso il sentiero dei migranti a Ventimiglia nell’edizione 2023, dall’11 al 13 ottobre il Festival dell’Accoglienza parte per un viaggio alla scoperta di Trieste. Un’occasione unica per conoscere da vicino le dinamiche migratorie che interessano la città, incontrando chi si impegna ogni giorno al fianco delle persone in transito, tra cui Caritas, Linea d’ombra, ICS e la Comunità di San Martino al Campo. Il programma completo è consultabile online su: www.festivalaccoglienzatorino.it.

Per informazioni: info@festivalaccoglienzatorino.it. Tel. +39 011 19373639