La prima firma, quella che ha dato il via alla leggenda, era di Giorgetto Giugiaro, geniale designer padre di una galleria infinita di modelli di marchi diversi che hanno segnato le epoche.
Una era quella che stava iniziando esattamente nel 1980, prove tecniche di un decennio lastricato d’oro, quando la sua era sembra l’idea giusta per dare i natali alla “Panda”, superutilitaria superpopolare capace di attraversare il tempo come poche altre hanno saputo fare, moltiplicata da allora in quasi 9 milioni di esemplari. Dopo Giugiaro, nel 2003 la firma è quella di Giuliano Basio per Bertone, seguita nel 2012 dall’ultima, la più recente, questa volta realizzata internamente dal Centro Stile Fiat diretto da Roberto Giolito.
Fra i dubbi, le tempeste, le fusioni, i lutti, le crisi e soprattutto i calendari, la Panda è sempre rimasta fedele alla causa Fiat, diventando uno dei pochi modelli capaci ancora di assicurare i famigerati “volumi”, quelli che servono a finanziare la fantasia di altri marchi della galassia Stellantis e soprattutto conti correnti.
Lo scorso anno, Fiat presenta ufficialmente lo sdoppiamento del suo modello più iconico, ormai grande a sufficienza per debuttare di diritto nell’affollato segmento B. È il preludio all’arrivo della Grande Panda, presentata al Lingotto lo scorso anno nel clou delle celebrazioni dei 125 anni del marchio.
Lunga poco meno di quattro metri (3,99), larga 1,76 e alta 1,57, con passo di 2,54 m, la Grande Panda è ancora una volta un progetto sviluppato internamente dal Centro Stile Fiat, questa volta diretto da François Leboine.
Il design è di quelli che non passano inosservati, così futuristico da diventare divisivo: c’è chi la adora fin dalla prima occhiata, e chi invece pensa ad uno scherzo di carnevale fuori tempo massimo. Il richiamo stilistico vuol essere alla primissima Panda, quella di Giugiaro, che ha dato il via ad una storia destinata ancora ad avere altro futuro davanti.
I fari a LED PXL si ispirano ai videogiochi rétro e non mancano tocchi di carattere come la scritta “PANDA” in bassorilievo 3D sulle portiere e il logo “FIAT” sul posteriore.
Anche gli interni sono un richiamo, questa volta con il cruscotto ovale che idealmente si ispira alla celebre pista sul tetto del Lingotto. Due gli schermi: un display da 10” (di serie) come quadro strumenti, e un touchescreen centrale da 10,25” in opzione che raccoglie le funzioni infotainment. Le dimensioni compatte non negano un abitacolo spazioso, soluzioni modulari e un design fortemente espressivo. Il bagagliaio da 412 litri offre ampio spazio per le esigenze familiari, con soluzioni interne come un vano plancia da 13 litri, di cui 3 concentrati in un unico scomparto.
Ma ora, a poco più di un anno dal debutto, è arrivato il momento di adeguare Grande Panda alle tendenze automobilistiche più attuali, fortemente protese verso l’elettrificazione. Dopo la versione elettrica, i riflettori si spostano sulla variante ibrida che segna anche il ritorno di Fiat nel cuore del segmento B con un veicolo pensato per la mobilità urbana.
Secondo Fiat, Grande Panda non è una semplice auto, “ma rappresenta piuttosto le fondamenta di una nuova famiglia di veicoli sviluppata interamente sotto la guida del quartier generale Fiat e del Centro Stile di Mirafiori, a Torino”.
Il modello nasce sulla “Smart Car Platform” di Stellantis, architettura flessibile che supporta motorizzazioni ibride ed elettriche offrendo spazio per cinque passeggeri e un uso intelligente dello spazio interno.
Centrale è l’innovativo sistema ibrido T-Gen3, che combina un motore turbo a 3 cilindri da 1.2 litri capace di erogare 110 CV, una batteria agli ioni di litio da 48V e un cambio automatico a doppia frizione e 6 rapporti eDCT. Il sistema integra un elettrico da 21 kW e un inverter, un’unità di controllo centrale che lavora in tandem per offrire una guida fluida, efficiente e silenziosa.
Il powertrain ibrido si sente nell’uso quotidiano: grazie a funzioni come e-launch, e-creeping ed e-parking, Grande Panda Hybrid si muove in modalità completamente elettrica a bassa velocità, raggiungendo fino a 1 km di autonomia full-electric sotto i 30 km/h. Funzionalità che permettono accelerazioni più morbide, una guida cittadina silenziosa e una riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2, anche grazie alla strategia di combustione Miller Cycle.
Ciascuno dei tre allestimenti disponibili – Pop, Icon e La Prima – è stato pensato per offrire caratteristiche specifiche. Il Pop, la versione base, offre l’essenziale ma include anche sistemi di assistenza alla guida (ADAS), clima manuale, cruscotto digitale da 10”, cambio automatico eDCT, freno di stazionamento elettrico (EPB) e una stazione per smartphone con tecnologia NFC e funzione Autolaunch. Sulla Icon il comfort e la personalizzazione salgono di livello: un sistema infotainment touchscreen da 10,25” con sei altoparlanti, fari e luci anteriori e posteriori Full LED e la possibilità di arricchire la vettura con due pacchetti opzionali, Tech e Style. Al vertice della gamma La Prima, che ai precedenti aggiunge cerchi in lega da 17”, finiture interne di pregio e il Bamboo Fiber Tex per il cruscotto.
Tutti gli allestimenti includono un pacchetto completo di sistemi ADAS che include Cruise Control, Speed Limiter, Frenata Autonoma d’Emergenza, Mantenimento della Corsia, Driver Attention Warning e avviso di apertura portiere in caso di pericolo. L’allestimento top di gamma aggiunge sensori anteriori e una telecamera posteriore.
Ma sono oltre 100 gli accessori disponibili per personalizzare il proprio veicolo, tra cui lettere laterali in materiali eco-compatibili, pannelli porta colorati e barre sul tetto.
La nuova Grande Panda Hybrid è già disponibile presso le concessionarie FIAT in Italia e in tutta Europa, con un prezzo di partenza inferiore ai 19.000 euro. In Italia a maggio è offerta a partire da 16.950€ in caso di rottamazione e finanziamento Stellantis Financial Services Italia.