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Sono passati 25 anni da quando la Fiat Multipla venne commercializzata, dopo essere stata presenta al Salone di Francoforte nell’autunno del 1997, suscitando curiosità e interesse tanto fra il pubblico quanto tra gli addetti ai lavori.

Per quanto vincente in termini di vendite, l’idea della monovolume compatta marchiata Fiat resta l’apoteosi di un modello “bruttino” e geniale al tempo stesso, capace di conquistarsi un posto tra le classifiche delle auto più inguardabili di sempre come di entrare nelle sale del MoMA di New York, e per di più lanciata sul mercato con uno spot affidato addirittura a Michael Schumacher.

Per celebrarne l’anniversario, l’Heritage di Stellantis sta realizzando una one-off esclusiva, denominata FIAT Multipla 6x6, destinata a diventare una vettura da collezione. A firmare la nuova creazione è Roberto Giolito – l’originale “papà” della Multipla ed Head of Stellantis Heritage (Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Abarth) – che in un video racconta la genesi di questo pezzo unico. Fonte di ispirazione dell’operazione Heritage sono i sei curiosi personaggi nati dalla matita di Giolito nel 1998 per raccontare la vita a bordo della vettura in modo simpatico e anticonvenzionale.

 “Queste sei personalità, sei modi di vedere l’auto, torneranno a vivere dentro e fuori della prima Multipla da collezione creando un tributo gioioso, in pieno stile Fiat, a un modello che, dopo 25 anni, continua ancora ad interessare il mondo e a suggerire modi nuovi di trasportare e di ospitare le persone – dichiara Giolito - ecco perché sei personaggi curiosi per sei approcci diversi di viverla danno vita alla Multipla 6x6”.

Attualmente in fase di lavorazione, la Multipla 6x6 sarà esposta, dal 17 al 19 novembre, alla fiera Milano Auto Classica, per poi essere venduta ad un collezionista appassionato del design italiano geniale e controcorrente.

Nata sulla base di un esemplare del 1998, la nuova Multipla 6x6 si contraddistingue per la livrea Turchese Bio, un colore emblematico di quegli anni, che rinvia agli spazi aperti, oltre a rappresentare la forte attitudine green del modello con le sue motorizzazioni a basse emissioni.

La caratterizzazione cromatica diviene lo sfondo del disegno complessivo dei sei personaggi applicato sul cofano e sulle fiancate. A impreziosire il tutto le modanature, le ruote e i paraurti verniciati in Grey White, un colore neutro che spezza il blu della carrozzeria. La stessa caratterizzazione di raffinatezza si ritrova all’interno dove il tessuto blu scuro è abbinato ai pannelli porte in grigio-bianco mentre sui sedili sono incastonati i singoli soggetti disegnati da Giolito nel 1998, in concomitanza con il lancio del modello, ognuno con un personalissimo modo di vedere e vivere il modello: dall’avventuriero al bambino pilota, dalla signora attraente all’uomo elegante, dal frate al giovane ribelle degli anni Settanta. Fumetti finirono sulle t-shirt e i puzzle della linea accessori facendo breccia nel cuore del pubblico.

Oggi queste caricature ritornano sulla Multipla 6x6, singolarmente dentro e tutte insieme fuori, dando vita a uno straordinario disegno complessivo dove al volante troviamo l’esploratore pronto a guidare l’allegra comitiva verso una nuova avventura. Al centro della prima fila, sul suo seggiolino, il bimbo che sogna già di essere un pilota indossando il casco da gara, mentre al suo fianco un’avvenente signora è intenta a truccarsi. Dietro trovano posto il manager in abito elegante e l’immancabile laptop, il frate concentrato sulle letture spirituali e il giovane hippie sdraiato placidamente sul sedile reclinato. Ognuno, a modo suo, rappresenta la libertà di esprimere le proprie inclinazioni in una vettura rivoluzionaria.

Se da una parte la Multipla esprime un design inconfondibile e simpatico, dall'altra è l'esempio concreto di come le ingegnose soluzioni possono davvero migliorare la qualità della vita a bordo. Non a caso, la sua presentazione in Gran Bretagna avvenne all’interno del Design Museum di Londra mentre, nel 1999, un esemplare della Multipla è stata esposta al Museum of Modern Art (MoMA) di New York, come esempio di “auto del futuro” per le innovative soluzioni stilistiche e tecniche. “Esistono oggi anche delle associazioni di giovanissimi che adorano questa vettura assolutamente asincrona rispetto a tutti gli altri segmenti proprio perché rappresenta la convivialità – riprende Giolito - il fatto di essere social e di stare insieme ha spinto dei club che le cercano e restaurano. Sta nascendo un movimento che oggi recepisce il messaggio attuale di Multipla, forse addirittura meglio di allora, quando la vettura era troppo avanti per essere accettata”.

La Multipla sfata il luogo comune secondo il quale l'attività del designer consisterebbe solo in un esercizio di stile e avrebbe un fine esclusivamente estetico. In questo caso il Centro Stile Fiat non ha confezionato il vestito ad un prodotto ideato e definito nelle sue caratteristiche tecniche e funzionali da altri. Lo ha progettato, assieme ad un team tecnico di valore, e ha voluto sottolineare l'originalità concettuale della Multipla, conferendole una forma complessiva che comunicasse con forza e chiarezza l'invenzione di una nuova tipologia di automobili. Questo ha significato disegnare la carrozzeria della Multipla intorno a sei passeggeri seduti su due file e al loro bagaglio, tenendo conto delle loro esigenze di comfort, favorendo la possibilità di mantenere una relazione sociale all'interno del gruppo, offrendo l'opportunità di un rapporto intenso con l'esterno, garantendo il massimo della protezione e della sicurezza. In sostanza un approccio che ha messo in primo piano le ragioni della funzionalità, conciliando i bisogni e i desideri dei passeggeri con le possibilità della tecnologia.

Da questa difficile integrazione delle diverse esigenze è nata la forma complessiva del modello, diviso in due “moduli”: un corpo base basso e filante e, sovrapposto, un padiglione alto e ampio. I due elementi sono vistosamente separati sul frontale da una sorta di fascia bombata, che ospita la fanaleria, i meccanismi del tergicristallo e la cartuccia del filtro anti-polline. Un discorso a parte meritano la disposizione su piani diversi della fanaleria anteriore, alla quale si deve in parte l'aspetto spiritoso del frontale: tre coppie di fari tondi, sistemati a diverse altezze. Si trovano nella posizione dalla quale svolgono meglio il loro compito di illuminare la strada: in basso, nel paraurti, gli antinebbia; più in alto, nella parte alta della calandra, gli anabbaglianti; ancora più in su, nella fascia bombata alla base del parabrezza, gli abbaglianti. Vista da dietro la Multipla Fiat ha assunto una linea molto personale, nella quale risaltano i fanali: due grandi cuori rossi che spiccano sulla superficie uniforme della lamiera. Le vetrate laterali assicurano un’ampia visibilità esterna. Il parabrezza è supportato da una fascia bombata che nasce alla confluenza tra la linea di cintura e il profilato che disegna l'anello laterale della struttura.

Infine, Multipla è stata innovativa anche sul piano industriale. Grazie alla struttura realizzata in profilati piegati di acciaio ("Space Frame"), risponde a due esigenze diverse: il massimo di flessibilità produttiva e investimenti fissi contenuti.

Le grandi idee non rubano spazio prezioso: il disegno originale dell'abitacolo trasforma una vettura lunga solo quattro metri in un vero e proprio monovolume. La Multipla trasporta fino a sei persone in due file di tre sedili, ognuno con molto spazio e libertà a disposizione, tanto che i passeggeri seduti ai lati hanno la testa lontana dalle pareti e non provano senso di costrizione. Inoltre, la modularità creata con il gioco dei sedili che si ribaltano o si asportano completamente, permette di ottenere un bagagliaio che può raggiungere i 1900 litri (a filo tetto). Senza contare che la volumetria interna era la migliore del segmento: ben oltre 3 metri cubi. Versatilità e spaziosità, non vanno ad incidere sul grande piacere di guida che il modello offre al pari di una berlina. Soluzioni che fanno della Multipla anche la massima espressione della socialità e dello "stare bene a bordo". È la vettura per il tempo libero che consente di adattare il numero dei posti a quello dei passeggeri (tre, quattro, cinque o sei), usando tutto lo spazio rimanente per trasportare oggetti. È il veicolo con il quale si può viaggiare in tre, riservando la parte libera del pavimento totalmente piatto ad oggetti anche lunghi e voluminosi. Grazie alle dimensioni compatte e alla grande visibilità, è l'auto adatta agli spostamenti di ogni giorno nel traffico cittadino. Tante vetture in una, insomma.

Oltre ad essere spaziosa Multipla è estremamente versatile. Ordinati su due file, i sedili consentono di usufruire anche di un capiente bagagliaio. Tutti i sedili hanno lo schienale regolabile: quelli posteriori possono essere impacchettati a libro e ribaltati per modulare lo spazio di carico, oppure asportati I sedili posteriori possono assumere due posizioni differenti, per variare la capacità di carico del bagagliaio. Al comfort dei passeggeri posteriori contribuisce il sedile centrale, che è scorrevole e può essere ripiegato su sé stesso per formare un tavolino. Al posto del sedile centrale della fila anteriore, può essere montato un mobiletto attrezzato con vani portaoggetti, tra i quali un box frigorifero alimentato dalla batteria dell'auto. La libertà di togliere i sedili permette di dare all'interno una serie molto articolata di configurazioni (ogni sedile posteriore offre sette possibilità).

Innovativa anche l'organizzazione dei dispositivi e degli strumenti di bordo. La superficie a sviluppo orizzontale della plancia è una sorta di tavolo di lavoro sul quale i differenti comandi, quadranti e oggetti d'uso sono dislocati secondo criteri di razionalità. Si è tenuto conto, infatti, della frequenza con la quale sono impiegati, della distanza migliore per una facile lettura, dell'appartenenza a insiemi funzionali analoghi o complementari. Tradizionalmente la plancia è una superficie piatta e verticale nella quale i vari elementi della strumentazione sono per così dire "impaginati". I designers della Multipla, invece, l'hanno pensata e realizzata privilegiando la tridimensionalità. Il risultato assicura un controllo molto facile e naturale dei vari strumenti che sono tutti facili da riconoscere e da leggere. Il quadrante del tachimetro è come posato sul piano del cruscotto. Situato leggermente alla destra del volante. È orientato verso il guidatore, che può consultarlo senza abbassare lo sguardo, così come chi lavora con il computer getta una rapida occhiata verso il monitor. Inoltre, la maggior distanza dello strumento dal guidatore assicura una lettura più facile e rapida. Il ricambio dell'aria e la ventilazione avvengono attraverso un sistema di bocchette e un diffusore integrato che emerge dal piano della plancia. I comandi e gli strumenti di controllo più importanti sono organizzati in un'area centrale.

A fianco del volante, nella posizione ergonomica ideale, c'è la leva del cambio. Tanti vani portaoggetti, poi, permettono di sfruttare ogni angolo dell'abitacolo e trovare il posto giusto per ogni cosa: dai vani sopra e sotto la plancia a quelli sotto le antine parasole; dalle tasche sistemate dietro gli schienali a quelle rigide su ogni portiera; dal cassetto sotto il sedile anteriore destro del passeggero ai vani porta radio e porta telefono.

Per quanto concerne l'offerta motoristica, la Multipla del 1998 poteva essere equipaggiata con quattro propulsori: i tradizionali 1.6 Torque 16v da 76 kW (103 CV) e 1.9 JTD da 85 kW (115 CV) che garantiscono bassi consumi, prestazioni brillanti e una guida equilibrata. In più, già attenta alla sostenibilità ambientale, Multipla metteva a disposizione due versioni "pulite" abbinate al 1.6 "Natural Power" da 68 kW (92 CV): quella "blupower" solo a metano e quella "bipower" con doppia alimentazione, a metano e a benzina.