Si chiama “Flying Naked”, letteralmente viaggiare nudi, l’ultimo hashtag di tendenza fra i viaggiatori incalliti di tutto il mondo. Ma bisogna mantenere la calma, perché non è tutto zozzo quel che sembra: non significa affatto liberarsi dei vestiti dopo il decollo, modo per garantirsi l’arresto appena l’aereo tocca terra, ma semplicemente viaggiare leggeri, portandosi meno roba possibile in valigia, e magari aumentare gli strati di quel che si indossa per evitare di pagare le tariffe delle compagnie low cost, sempre piuttosto assetate di denaro.
Quindi partire con ciò che si ha addosso a cui aggiungere lo stretto necessario: soldi, smartphone, pc e documenti sistemati nello zaino. Ma visto che passare una vacanza senza neanche un ricambio sembra impossibile, due sono le scelte possibili: acquistare quel che serve una volta a destinazione, roba di poco valore che non è neanche il caso di riportare a casa, oppure ogni sera lavare e mettere ad asciugare ciò che si indossa. Non è uno scherzo: in rete circola la storia di una coppia che ha trascorso tre settimane di vacanza facendo esattamente così.
Il Flying Naked richiede un approccio pragmatico, dando l’addio a tutto il superfluo che normalmente finisce per tornare a casa piegato come al momento della partenza. E trattasi di una scelta che libera dallo stress della partenza, ma anche da quelli tipici dei viaggiatori, a cominciare dalla paura più ancestrale di tutte: quella dei bagagli smarriti.
Ma può essere utile scoprire che il trend è in voga soprattutto fra i viaggiatori incalliti, quelli così abituati a viaggiare da aver ridotto all’estremo l’indispensabile da portarsi appresso. Una filosofia che si lega al principio del “less is more”, poco è meglio, ma che proprio per questo non è per tutti: chi si sentirebbe perso senza le proprie cose, meglio continui a portarsi appresso tutto quello che permette di godersi una vacanza senza stress. Perché proprio quello dev’essere l’obiettivo.