Tra le tante e immancabili classifiche di fine anno, quelle che mettono ordine alla gara dei 12 mesi ormai alla conclusione, una in particolare misura gli italiani più ricchi.
Si occupa di stilarla ogni anno “Forbes” e nel 2023 include ben 70 Paperoni Made in Italy, addirittura 20 in più dello scorso anno, indizio inconfutabile che quest’anno non è andata così male, almeno a loro. Messi insieme fanno una vera montagna di soldi: 230,1 miliardi di euro, 70 in più dello scorso anno.
Sul primo gradino del podio un pizzico d’orgoglio torinese: Giovanni Ferrero, classe 1964, amministratore delegato dell’omonima industria dolciaria, con un patrimonio personale valutato in 39,1 miliardi di dollari. Sposato, due figli, “Mister Nutella” deve accontentarsi del 32esimo posto della classifica mondiale e del quinto di quella europea.
Secondo posto per Giorgio Armani, il signore assoluto dalla moda italiana nel mondo: con 12,9 miliardi di dollari, a 89 anni, “Re Giorgio” non sembra avere alcuna intenzione di andare in pensione. Una new entry alla terza piazza: Piero Ferrari, figlio del “Drake”, con 7,6 miliardi di euro.
Giù dal podio, al quarto posto, la prima donna della classifica: Massimiliana Landini Aleotti, proprietaria dell’azienda farmaceutica “Menarini” con 6,7 miliardi. Riservatissima, classe 1942, figlia di Alberto, ex direttore generale del colosso che oggi è presente in 136 paesi con 17.600 dipendenti, 7 centri di ricerca e sviluppo e 16 stabilimenti produttivi.
Con 38,9 miliardi di dollari l’imprenditore padovano Sergio Stevanato. Alla guida del gruppo che porta il cognome di famiglia, quotato a Wall Street e fra i maggiori produttori mondiali di packaging per l’industria farmaceutica.
Sesto posto per la coppia Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, 4,5 miliari di dollari. Saldi timonieri del gruppo quotato alla borsa di Hong Kong dal 2011 ed evoluzione della valigeria “Fratelli Prada”, l’azienda di famiglia trasformata in uno dei marchi leader nella pelletteria di lusso.
A chiudere la classifica il settimo posto di Giuseppe De’ Longhi (4,4 miliardi) e il nono Giuseppe Crippa (4,1), il primo – trevigiano classe 1939 - alla guida dell’omonima multinazionale degli elettrodomestici, il secondo - lombardo, del 1935 – della “Technoprobe”, hub tecnologico di ricerca e innovazione nei semiconduttori.
Per il decimo e ultimo posto della classifica, con 4 miliardi, un curioso ex aequo fra ben 11 miliardari, di cui otto rappresentano gli eredi di Leonardo Del Vecchio, seguiti dal costruttore l’editore Francesco Caltagirone, il presidente del “Campari Group” Luca Garavoglia, e Giancarlo Devasini, direttore finanziario di “Tether”, società specializzata negli stablecoin.