Domenica 11 febbraio, dalle 12 alle 13 e dalle 17 alle 18 il MAO Museo d’Arte Orientale ospita l’evento musicale “Frammenti”, nato da un’idea di Erik Battaglia, professore di Musica Vocale da Camera al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, con coreografie di Vincenzo Di Federico e Lanxin Zheng e la partecipazione di Laura Capretti (mezzosoprano), Emma Bruno (contralto), Pamela Pelaez (flauto), Pier Nicolò La Rotonda (oboe), Viola Pregno (violoncello), Diletta Capua (arpa), Lorenzo Abbona (tam tam).
Negli spazi del museo risuoneranno le note di alcuni brani di “Das Lied von der Erde” (Il canto della terra) di Gustav Mahler, composizione per contralto, tenore e orchestra in sei movimenti che mette in musica altrettanti Lieder della raccolta Die chinesische Flöte del poeta tedesco Hans Bethge, un’antologia di testi di autori cinesi di epoca Tang (fra cui Li Bai e Wang Wei) riscritti dall’autore a partire da versioni tedesche e francesi.
Con “Il canto della terra”, e soprattutto con il conclusivo Abschied, il compositore si congeda dalla vita ma l’addio, pur nella sua drammaticità, suggerisce il ricordo di una vita felice e piena e porta con sé una promessa di rinascita e di eternità.
L’evento, che si svolge nell’ambito dei festeggiamenti per il Capodanno cinese, è il secondo di una collaborazione avviata lo scorso anno fra il MAO e il Conservatorio Statale di Musica "Giuseppe Verdi" di Torino in occasione di Sonic Blossom, la performance partecipativa trasformativa di Lee Mingwei che ha animato il museo a maggio 2023.
Nell’ambito della collaborazione e del progetto #MAOTempoPresente, che aspira a trasformare le sale e le gallerie del museo in luogo vivo, spazio di sperimentazione e conoscenza delle culture dei Paesi dell’Asia attraverso esperienze multisensoriali, al MAO saranno installati due pianoforti messi a disposizione dell’azienda “Piatino” di Torino: fino al 2 giugno gli strumenti, collocati nelle gallerie Giappone 1 e Paesi islamici dell’Asia, saranno a disposizione di un gruppo di studenti del Conservatorio, che potranno esercitarsi durante l’orario di apertura del museo.
Da Schubert a Ravel passando per Schumann, Puccini, Mahler, Debussy e molti altri, il repertorio sarà quello della tradizione musicale classica occidentale legato al fenomeno dell’orientalismo e rappresenta una nuova occasione di riflessione sull’eurocentrismo, sulla percezione dell’altro, sull’insieme di stereotipi in cui l’Occidente ha rinchiuso e imprigionato l’Oriente, dipingendone un’immagine esotica, selvaggia e favolosa.