In 6 giorni appena, tutto ciò che faceva parte della vita, del lavoro e delle passioni di Freddie Mercury sarà venduto all’asta, disperso per sempre fra collezioni personali di fan e amanti dei cimeli del rock, tornando ad essere quello che è stato per decenni: un patrimonio invisibile.
La prima delle sessioni di vendita in cui sono stati suddivisi 1.500 lotti, “A world of his own”, è stato un record andato oltre alle previsioni più caute, con aspre battaglie al rilancio da parte di chi voleva essere certo di portarsi a casa un pezzetto della vita di Freddie.
Nelle stesse ore, dopo aver evitato ogni commento per mesi, Brian May, il chitarrista dei “Queen”, si è unito all’amarezza di numerosi fan della band postando sul suo profilo Instagram una nota velata di tristezza: “Gli effetti personali e più intimi di Freddie, e i testi che facevano parte di ciò che abbiamo condiviso per tanti anni, andranno sotto il martello, per essere venduti al miglior offerente e dispersi per sempre. Non riesco a guardare. Per noi, i suoi amici più cari e la sua famiglia, è tutto troppo triste”.
Ma questo è quanto ha voluto Mary Austin, la donna a cui Mercury ha lasciato per intero il suo regno-rifugio: Garden Lodge, la residenza nel quartiere di South Kensington dove Freddie viveva ed è morto. Lei, custode delle ultime volontà del leggendario frontman, ha aspettato 32 anni per chiudere il cerchio, quello che ha definito “un capitolo importantissimo della mia vita”. E per evitare chiacchiericci e illazioni su un’asta che secondo stime prudenti potrebbe arrivare a toccare gli 11milioni di sterline, la Austin ha dichiarato che parte del ricavato sarà devoluto a due fondazioni che si occupano della lotta all’Aids, fra cui quella creata da Elton John, grande amico di Freddie.
Ma per quanto amaro sia il finale, le cifre che sta raggiungendo il mondo di Freddie dimostrando quanto sia ancora vivo il mito e inscalfibile l’enorme talento senza tempo. Oltre 140mila visitatori per la mostra che preceduto l’asta, sono stati l’indizio più chiaro di ciò che sarebbe successo durante le aste. La porta verde del “Garden Lodge”, la linea di confine fra la vita pubblica e quella privata di Mercury, disseminata di firme e dediche in tutte le lingue del mondo, ha un nuovo proprietario che per averla ha sborsato 325mila sterline, quasi 380mila euro. Così come il pianoforte “Yamaha G2 baby grand” del 1973 a mezza coda su cui Mercury ha composto diversi dei successi intramontabili dei Queen, andato per 1,74 milioni di sterline, più o meno 2 milioni di euro.
Ma i pezzi forti, quelli entrati nella leggenda, erano gli appunti e i testi originali dei più grandi successi dei Queen. L’originale di “Bohemian Rhapsody”, aggiudicato per 1,38 milioni di sterline superando le stime che parlavano di 1,2 milioni. Le pagine, con annotazioni scritte a matita e a biro, rivelano anche che la canzone doveva originariamente chiamarsi “Mongolian Rhapsody”. Andati come il vento anche i testi di “Somebody To Love” (241.300 sterline), “Killer Queen” (279.400) e “We Are the Champions” (317.500), il brano manifesto dei Queen.
A differenza del pianoforte, molti dei primi oggetti della vendita sono stati venduti a un prezzo di gran lunga superiore a quello indicato nel catalogo. Tra questi, un astuccio “Fabergé” di 5 cm, il cui prezzo di listino era compreso tra 6.000 e 8.000 sterline, che ha raggiunto 95.250 sterline, e ancora una lampada da tavolo “Tiffany”, venduta per 60.960 sterline, sei volte il prezzo richiesto. Un braccialetto d'argento a forma di serpente che Mercury indossava nel video di Bohemian Rhapsody è stato venduto per 698.500 sterline, contro una stima iniziale di 9.000. Stessa sorte per un anello Cartier in onice e diamanti, regalo di Elton John a Mercury, venduto per 273.000 sterline, quasi 70 volte la valutazione iniziale.
L’opulento splendore degli interni di Garden Lodge era accompagnato da una serie di splendidi oggetti e opere d’arte acquistati nel corso degli anni, ognuno dei quali meticolosamente selezionato e collocato all’interno della casa. Un orologio da tavolo in Nefrite smaltato “Guilloche” ha rappresentato un altro momento clou dell’asta: cinque offerenti hanno fatto a gara per aggiudicarsi un pezzo raffinatissimo, battuto per 69.850 sterline. Il vaso Lalique Alicante blu elettrico del 1927, che occupava il davanzale del salotto di Garden Lodge, ha trovato un nuovo proprietario per 82.550 sterline, dodici volte la stima iniziale.
Un elemento chiave della vendita è stato il profondo entusiasmo di Freddie per il Giappone: stampe, xilografie e una collezione sconfinata di preziosi kimono, battuti ognuno per migliaia di sterline. La collezione d'arte di Freddie, plasmata dalla sua predilezione per gli artisti spagnoli e il loro caratteristico uso della luce, ha fatto sì che una stampa di Picasso, “Jaqueline au Chapeau Noir”, sia stata venduta a 190.500 sterline, mentre la serie di stampe di Dalí sulla Mitologia a 48.000 sterline e una stampa di Miró del 1969, “Le Matador”, ha toccato quota 88.900 sterline.
L'amore di Freddie per i gioielli si è riflesso in diversi lotti di Cartier, che hanno tutti superato di gran lunga le stime. Tra gli altri pezzi degni di nota della serata, il jukebox “Wurlitzer” del 1941, che occupava il posto d'onore nella cucina del Garden Lodge e ha scatenato una battaglia tra un offerente online e uno di persona, raggiungendo un costo finale di 406.400 sterline.
Ma l’attesa era anche per alcuni dei costumi più famosi di Freddie, indossati sul palcoscenico e sullo schermo: l’iconica tuta bianca e nera e le scarpette da ballo del video di “We Are The Champions” (1977), vendute a 190mila sterline, e il paio di scarpe da ginnastica alte Adidas indossate sul palco del “Live Aid”, un pezzo di storia del rock, è salito a 127.000 sterline dopo una lunga sfida a colpi di rialzo. Per finire l’apice del mito di Freddie Mercury, La corona e il mantello disegnati per il “Magic Tour” dall’amica e collaboratrice Diana Moseley, venduti per 635.000 sterline a un offerente presente in sala.
La vendite proseguono con “Freddie Mercury: A World of His Own | On Stage”, e “Freddie Mercury: A World of His Own | At Home”, in programma venerdì 8 settembre.