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L’essere rintracciabili sempre, prerogativa della telefonia mobile, ha portato in dono al genere umano nuove forme di maleducazioni e cafonerie diffuse: suonerie che infastidiscono spettacoli teatrali, messe o funerali, sibili dei messaggini compulsivi, gente che urla perché la voce “va e viene”, zombie da strada che vagano immersi nei riflessi degli schermi.

Fenomeni irritanti ma sempre più diffusi, contro cui ha deciso di scendere in campo nientemeno che la “Debrett’s”, autorità di controllo sull’aristocrazia britannica e vera “bibbia” delle buone maniere, l’etichetta da seguire non essere mai troppo né troppo poco. Giusti, in un mondo fondamentalmente sbagliato.

Gli autorevoli membri della Debrett’s, capendo che era arrivato il momento, si sono riuniti per stilare in 10 punti il galateo dello smartphone, un decalogo su come utilizzarlo senza diventare molesti per il prossimo.

1. Non essere invasivi. Prima di chiamare, avvisare con semplice messaggino tentando di essere più precisi possibili sull’orario della telefonata.

2. Mai a tavola. E mai a letto, specie se non si è da soli: è quanto di più triste, sgradevole e irritante ci possa essere, controllare la posta dopo aver fatto sesso.

3. No stress, please. Se il numero non risponde, evitare chiamate compulsive a raffica: a meno che non si tratti di emergenze, la pratica mette inutilmente in allarme chi le riceve.

4. Meno vocali. Se chi abbiamo chiamato non ha risposto, inviare un messaggio per spiegare il motivo della chiamata. Ma meglio per iscritto: il messaggio vocale che oggi va per la maggiore non sempre può essere ascoltato con calma, e riceverli irrita non poco.

5. Non allarmare. Le chiamate che arrivano da luoghi come scuole o ospedali provocano immediata timori, preoccupazioni e sussulti: meglio iniziare rassicurando chi è all’altro capo del telefono.

6. Non essere invadenti. Se la persona chiamata risponde che in quel momento non può rispondere, inutile insistere: la telefonata va chiusa, aspettando momenti migliori.

7. Tolleranza con gli anziani. Meno avvezze alle tecnologie, le persone di una certa età faticano ad avere la meglio di app, chat e segreterie. Un minimo di buona creanza suggerisce di usare soltanto le chiamate vocali, scandendo bene le parole.

8. No multitasking. Niente è più irritante di qualcuno che mentre parla al telefono interloquisce anche con altri, naviga in rete o sistema la scrivania. Una cosa per volta, per carità.

9. La chiamata è personale. Obbligare gli altri a sentire i propri problemi, affettivi o di lavoro che siano, è una delle piccole violenze moderne. Evitare il vivavoce, preferire le cuffiette e soprattutto spostarsi, per la rispettare la propria privacy e quella degli altri.

10. Non solo messaggi. Ci sono passaggi, come nel caso di un lutto che ha toccato un amico, in cui è difficile troppo sbrigativo comunicare il proprio rammarico con qualche parola. Meglio chiamare, ma senza essere invadenti.