La GAM di Torino presenta l’esposizione dedicata ad alcuni fotografi che hanno saputo restituire i tanti aspetti dell’arte e ritrarne paesaggi composti di opere e architetture, del volto degli artisti e dei loro momenti di lavoro nello studio o nel paesaggio naturale.
L’esposizione è parte di Expanded, il percorso di rilettura in tre capitoli della Collezione fotografica della Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT, che è parte del programma di EXPOSED. Torino Foto Festival. Il progetto si completa con Expanded Without, alle OGR Torino, ed Expanded With, nelle sale del Castello di Rivoli.
Grazie al sostegno di Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, la GAM ha rinnovato il proprio impegno collezionistico acquisendo 22 fotografie di Gianfranco Gorgoni, realizzate tra il 1970 e il 1974. Le foto sono dedicate alle diverse fasi di realizzazione dell’opera Spiral Jetty di Robert Smithson, di opere di Michael Heizer, oltre che ad alcuni ritratti di artisti come Bruce Nauman, Dan Flavin, Agnes Martin ed Ellsworth Kelly.
Le immagini di Gorgoni, la forza ipnotica dei suoi scatti in volo sopra lo Spiral Jetty, entrando a far parte della collezione, hanno permesso di rileggere lo sguardo fotografico sull’arte attraverso un desiderio di vertigine presente sin dai primi scatti fatti da fotografi come Nadar e, poco più tardi, come Mario Gabinio, salendo su palloni aerostatici per catturare dall’alto la bellezza delle loro città.
La più vertiginosa immagine della storia della fotografia è uno scatto dell’immaginario di uno dei più importanti fotografi del Novecento: Luigi Ghirri, davanti a una delle prime immagini della Terra vista dalla Luna, scorgere al suo interno tutte le immagini della storia artistica, una dentro l’altra, telescopicamente inabissate, “graffiti, affreschi, dipinti, scritture, fotografie, libri, film. – scrisse – contemporaneamente la rappresentazione del mondo e tutte le rappresentazioni del mondo in una volta sola”.
Mentre Gorgoni occupa il centro dell’esposizione, le opere di Ghirri sono dislocate in diversi momenti, a segnare i molteplici aspetti della vertigine che la fotografia crea in relazione con l’arte diventando rappresentazione artistica.
Le opere in mostra sono tutte parte di una lunga storia collezionistica che ha arricchito nel tempo i fondi del museo, tra i quali si conservano esemplari di assoluto valore storico come il dagherrotipo della chiesa della Gran Madre di Dio realizzato da Enrico Federico Jest nel 1839, e dell’Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei da cui provengono le stampe di Mario Gabinio, prodotte tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento.
Le raccolte della GAM sono cresciute nei primi anni Duemila, sotto la direzione di Pier Giovanni Castagnoli e grazie ai fondi della Città di Torino, con i quali il museo ha potuto non soltanto dare estesa rappresentazione nelle proprie raccolte dell’opera dei più importanti fotografi italiani del secondo Novecento, ma anche commissionare un’ampia ricognizione e reinterpretazione dei valori paesistici della città, tra cui, in mostra, alcuni scatti di Gabriele Basilico, Olivo Barbieri e Armin Linke. Negli stessi anni le collezioni di fotografia hanno conosciuto un’ulteriore importante addizione grazie alla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. Tra queste, in esposizione, oltre alle opere di Ghirri, numerose fotografie di Ugo Mulas, Mimmo Jodice, Aurelio Amendola e Claudio Abate.
La mostra presenta inoltre un’opera realizzata da Jacopo Benassi specificamente per l’occasione: Paesaggio di un paesaggio in un paesaggio. La mostra è accompagnata dalla pubblicazione Paesaggi dell’arte. Vertigini 1839-2024.
INFO PRATICHE
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Via Magenta, 31 - 10128 Torino
ORARI: martedì - domenica 10:00 – 18:00, chiuso il lunedì.
INGRESSI: intero: 11 €; ridotto 9 €.