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Per lunghi anni il Gin ha vissuto nell’ombra, surclassato da liquori e accoppiamenti nuovi ed esotici. Perfino il Gin Tonic, una delle ricette mixology più classica e in fondo banale, aveva echi di passato, di locali con gli arredi anni ’70 che puzzano ancora di fumo.

Poi, più o meno all’inizio del millennio, la curva da discendente ha iniziato a salire. Nato come bevanda medicinale a base di erbe per curare la malaria, il Gin inizia la sua cavalcata attraverso i secoli affinandosi nei Paesi Bassi per poi sbarcare nel Regno Unito, dove piace al punto da far esplodere la produzione artigianale, abbondante ma di scarsa qualità, che nel 1751 costringe le autorità a emanare una legge che ne regoli la produzione e soprattutto il consumo.

Storicamente viene realizzato attraverso un processo di distillazione di cereali (orzo e grano) con una miscela di alcoli e acqua: le bacche di ginepro da cui deriva il nome e donano il sapore caratteristico, vengono aggiunte durante le fasi di distillazione, che si conclude con l’aggiunta di acqua.

Negli ultimi anni, dal dimenticatoio dov’era stato recluso, il Gin ha riconquistato un posto d’onore fra le ricette dei bartender mondiali, merito anche di una varietà quasi infinita di nuovi distillati che mescolati con fantasia assicurano esperienze sensoriali sempre diverse.

Forse anche per questo, sono numerose le star che hanno deciso di immolare parte dei loro guadagni nella produzione di Gin. Non poteva mancare all’elenco Brad Pitt, che dopo l’esperienza dei vini iniziata negli anni del matrimonio con Angelina Jolie, sembra averci preso gusto. Con l’amichevole collaborazione di Tom Nichol, uno dei maestri della distillazione, ha creato “The Gardener”, un Gin che al classico ginepro aggiunge gli agrumi tipici della Costa Azzura, a cui si ispira.

Decisamente più a sorpresa, all’elenco dei produttori di Gin si aggiunge Margot Robbie, la “Barbie” cinematografica. L’idea del suo “Papa Salt” nasce insieme ad un gruppo di amici al termine di un viaggio lungo, e il nome si ispira ad un immaginario surfista californiano, prototipo della vita rilassata di chi aspetta l’onda giusta, ma senza fretta.

“Aviation” è un Gin piuttosto amato negli States, prodotto nel cuore del distretto delle distillerie di Portland, in Oregon, esploso in popolarità quando alcune quote della società sono state acquistate da Ryan Reynolds, il “Deapool” dei film “Marvel”, diventato anche testimonial di pubblicità spesso ironiche.

Ancora più curioso è scoprire che dietro il “Renais” si nasconda Emma Watson, la celebre “Hermione” di “Harry Potter”, insieme a suo fratello Alex, grande esperto di vino e spirits che prosegue l’attività di famiglia. Il loro Gin viene nasce in Francia, nei campi della Borgogna, ma viene distillato in Gran Bretagna.

Snoop Dogg, pseudonimo del rapper e attore Calvin Cordozar Broadus Jr., non ha mai nascosto la sua passione per gli alcolici, in particolare il Gin, a cui nel 1994 ha dedicato addirittura uno dei suoi brani più celebri: “Gin&Juice”. Dopo essere entrato nel Guinness World Record per il cocktail a base di gin più grande del mondo, Snoop Dogg ha pensato di creare “Indoggo”, la sua personale visione del Gin. Caratterizzato da un’infusione di fragole che si affianca a quella classica del ginepro, è reso unico dal colore viola.

Per finire con Jeffrey Dean Morgan, uno dei protagonisti della serie “The Walking Dead” e “Grey’s Anatomy”, ha stretto alleanza con la moglie, Hillary Burton Morgan, scegliendo di rispolverare il “Tod & Vixen’s Dry Gin 1651”, un antico marchio quasi scomparso a cui hanno ridato nuova vita creando il “MF Libations Blackberry Gin” con l’aggiunta di sfumature di rooibos, arance, coriandolo, angelica, lime e giaggiolo.