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In tempi come questi, con il dio denaro diventato ormai uno schiacciasassi che passa sopra a tutto senza mai voltarsi indietro, stupisce che un festival fra i più seguiti e acclamati, abbia deciso di fermarsi per rispettare l’ambiente. Succede al “Glastonbury Festival of Contemporary Performing Arts”, kermesse musicale e di spettacolo ospitata annualmente a Pilton, piccolo villaggio del Somserset, in Inghilterra.

Appena conclusa l’edizione 2025 in modo trionfale, con 4mila artisti, alcuni dei quali del calibro di Neil Young, Olivia Rodrigo, Robert Smith dei “Cure”, Rod Stewart, Nile Rodgers & Chic e Alanis Morisette, che hanno suonato sul celebre “Pyramid Stage” o si sono esibiti con performance artistiche davanti a più di 200mila spettatori, l’organizzazione ha deciso di tornare soltanto nel 2027, lasciando un anno intero di riposo al terreno che ogni anno ospita migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. Non è una novità: fa parte del regolamento stesso del Festival, secondo cui ogni cinque è stabilito un “fallow year” per proteggere un’area vasta quanto 500 campi da calcio che nel resto dell’anno sono i tranquilli pascoli della Worthy Farm. Una decisione che rende il festival inglese forse un esempio unico al mondo, e che fa il paio con quella presa qualche anno fa di eliminare completamente la presenza della plastica dall’area in cui si svolge.

“L’anno di pausa è importante perché concede un po’ di riposo alla terra e offre agli animali la possibilità di stare all’aperto più a lungo riprendendosi la loro terra”, ha commentato in un post Emily Eavis, una delle organizzatrici dell’evento.