Galleria fotografica

Alle 18:45 del 4 aprile 1987, la vita dei ragazzini italiani cambia per sempre. Quella sera, su Rai2, debutta “UFO Robot Goldrake” (nell’originale “Grendizer”), primissima avvisaglia dell’invasione di cartoni animati giapponesi che ancora nessuno chiamava “anime” o “manga”, e che sarebbe proseguita incessante per i decenni a venire.

Ecco perché farà un certo effetto, a gente che ormai veleggia sugli “anta”, scoprire che Goldrake sta per tornare, 45 anni dopo. L’annuncio ufficiale del ritorno, previsto per il prossimo anno, arriva dal palcoscenico del festival AkidaDaisuki di Tokyo: “Il ritorno della serie Ufo Robot Goldrake è un momento importante ed entusiasmante per i fan degli anime di tutto il mondo - ha commentato Essam Bukhary, Ceo di Manga Productions, poco prima di svelare il teaser - siamo orgogliosi di distribuire questa serie, che ha una ricca storia e una fedele fanbase. Il nostro obiettivo è quello di far ritrovare Goldrake U ai fan di lunga data, e permettere ad una nuova generazione di spettatori di scoprirlo e amarlo”.

In Italia, mezzo secolo fa, Goldrake era qualcosa di mai visto, tanto da spingere l’emittente di Stato ad affidare un minimo di spiegazione a Maria Giovanna Elmi, una delle “signorine buonasera” più celebri: “si tratta di cartoni animati particolari che all’estero hanno riscosso enorme successo”.

A rendere indimenticabile “Goldrake” le due sigle, di inizio e di coda, scritte da Luigi Albertelli e interpretate dagli “Actarus”, una band creata per l’occasione che comunque finisce prima nella classifica dei singoli. È un’autentica rivoluzione culturale che se da una parte incolla per tre serie (74 episodi in totale, dal 1978 al 1980) davanti al teleschermo milioni di ragazzini, dall’altra spinge intellettuali come Dario Fo e Alberto Bevilacqua a spernacchiare Goldrake, le “alabarde spaziali” e le “insalate di matematica” citate nella sigla.

Goldrake è un enorme robot pilotato da Actarus, conosciuto in altri paesi come Duke Fleed, finito sulla Terra dopo che Re Vega ha distrutto il suo pianeta e pronto a tutto pur di salvare dalla stessa fine un posto dove ha trovato una nuova ragione di vita. I personaggi nascono dalla penna di Kiyoshi Nagai, uno dei fumettisti mangaka più famosi di sempre.