Le chiamano golf cart, buggy o caddy: sono le vetturette – in genere a noleggio – che portano avanti e indietro i giocatori per gli infiniti campi da golf. Nascono per trasportare piccoli gruppi di persone, con spazio posteriore adeguato per borse e sacche, e spesso sono utilizzate anche all’interno di villaggi e resort, o ancora di luoghi pubblici come aeroporti e stazioni. Ma la loro vita si limita entro confini ben definiti che non oltrepassano mai, almeno finora.
Perché la “Garia”, un’azienda danese che dal 2005 produce versioni di golf cart lussuose, ha deciso che è arrivato il momento di vedere le proprie creazioni circolare su strada.
L’inizio di questa storia coincide con l’incontro dei due fondatori, Anders Lynge e Soren Bak Hansen, il primo studente di una scuola di design, il secondo stagista presso un’azienda automobilistica. Entrambi appassionati di golf, notano che all’universo delle caddy cart manca un tassello: sono pratiche e robuste, ma tanto essenziali e spartane. In poche parole, ci sarebbe spazio per aggiungere un po’ di lusso ed eleganza. La prima idea coincide con un piccolo veicolo elettrico personalizzabile a piacere, che neanche a dirlo trova subito ricconi disposti a spendere quel che c’è da spendere pur di distinguersi anche sui campi da golf.
Nel 2018, al Salone di Ginevra fa scalpore il debutto di quella che era stata definita la “Coolest Golf Car Ever”: una caddy direttamente ispirata allo stile Mercedes-Benz con tanto di schermo touch-screen, collegamento bluetooth, fari a led, impianto audio, cerchi in lega, fari al led, batteria al litio con 200 ore di autonomia e addirittura un piccolo frigorifero, in vendita a 61mila euro.
Ma a forza di addentrarsi nei meandri del lusso, ai due scoppia in testa la seconda idea: e se portassimo le golf cart su strada? Per farlo, il primo step è cambiare le misure, rendendo le loro vetturette più grandi, potenti e dotate di sistemi di assistenza alla guida. Il tutto condito con chicche come i cerchi in lega, le sospensioni a doppio braccio oscillante, i vani portaoggetti e i rivestimenti di pregio. Nulla di più o di meno delle normali piccole vetture elettriche si aggirano per le città, se non fosse per il prezzo, che da listino si aggira ormai sugli 80mila euro. All’idea manca solo l’ultimo passaggio: l’omologazione necessaria per aprire i cancelli dei golf club e permettere alle golf cart di vedere finalmente cosa c’è fuori.